AN MOKU & YES IT’S ANANIAS – <<ϝʅυxυʂ ʋҽɾʋҽ>> (Autoprodotto, 2023)

Preambolo di un album a quattro mani ci arriva così, nella prima settimana dell’anno, Salz & Honig. Sale e miele, traccia a cura dei musicisti An Moku (di cui vi parlammo lo scorso anno con un articolo su diverse sue produzioni) e Yes It’s Ananias, pianista e cappellaio (matto?) parecchio attivo negli ultimi anni.
Il video e la traccia si beano di una fusione fra suoni ed arti, in quella che sembra essere un’atmosfera che ci ricopre e che ci abbraccia, rendendoci lievi e muovendoci in simbiosi con una natura ancora addormentata e fioca. Il nastro che andrà a contenere il brano, si intitolerà <<ϝʅυxυʂ ʋҽɾʋҽ>> ed è in programma per il 3 marzo mentre il 3 di febbraio avremo di nuovo occasione di sentire qualcosa di loro…

Abbiamo approfittato dell’occasione per fare qualche domanda alla coppia:

SODAPOP: Salve Nicolas, Salve Dominik, ascoltando la vostra traccia ho sentito un mix d’emozione tra il piacere e la sorpresa. Ho scoperto con questa traccia Yes it’s Ananias e conosco An Moku per un articolo che ho scritto lo scorso anno…come vi siete conosciuti? Come nasce questo progetto?
NICOLAS: Oltre a creare e registrare musica, lavoro in un negozio di cappelli di produzione elvetica. Se ben ricordo Dominik si procurò un bel trilby e capii subito che quest’uomo avesse gusto: da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci, scoprendo stili musicali insieme…e dopo diciamo un anno e mezzo siamo stati pronti a tuffarci nell’acqua ghiacciata e prenderci il rischio di registrare un album ambient completamente improvvisato.
DOMINIK: Ciao Vasco, grazie per l’ospitalità! Sì Nicolas, ne acquistai addirittura due, haha! Ed anche una cloche per la mia ragazza. Fu parecchio divertente…
Da parte mia, da qualche tempo sto osservando forme artistiche, tecniche ed idee del passato come ispirazione per il futuro. Fluxus, popolare nei ‘60 e nei ‘70, è stato il nucleo creativo.
Ispirato da questo movimento stavo programmando un disco che potesse avvicinarsi a questa visione. Quando Nicolas Streichenberg mi propose una collaborazione seppi che la verve Fluxus stava nascendo.

SP: Salz & Honig mi ricorda un cocktail speziato o qualcosa con un livello di contrasto pronunciato ma la traccia è, al contrario, avvolgente e sinuosa…cosa possiamo aspettarci dal resto dell’album?
N: Aspettati l’inaspettato tranne l’imprevedibilità “classica” nell’esercizio di Improvvisazioni con un  Rhodes ed un orchestratore d’archi Elka. Solo tastiere anni ‘70! D: esatto, il repertorio di Nicolas consiste nel suo Fender Rhodes e nel suo Elka, entrambi dei primi ‘70. Il suono molto basic di questa strumentazione analogica crea il fondale minimalista dell’album. Tutto il resto sarà abilmente speziato e fiorito, potremmo dire.

SP: Nicolas, il pianoforte è uno strumento che ha avuto una straordinaria evoluzione negli anni, coesistendo con migliaia di espressioni artistiche. Che tipo di compositori e pianisti ti hanno influenzato, nel passato e nel presente? A che punto hai deciso di sporcarne il suono con marchingegni ed altri musicisti?
N: è la mia prima collaborazione su un album intero. Mi sento onorato ed ero realmente eccitato il primo istante in cui An Moku mi diede la sua produzione su nastro. Ho ascoltato i suoi lavori per più di 100 ore, un automatismo come alzarsi al mattino. Il suo agire molto specifico con il drone è diventato per me un rituale aureo. Pianisticamente al momento sono pesantemente nella fase di Rachel Eckroth e del suo The Garden. Il suo è il più creativo e scioccante lavoro jazz attuale, lavoro che ho ricevuto da un caro amico che l’ha vista pochi giorni fa, mentre mi stavo completamente perdendo il suo output artistico. Sono anche un grandissimo fan di qualsiasi progetto Prog-Art-Rock ed avantgarde più oscura degli anni ‘70 usciti dal Regno Unito, da Germania, Italia e Soagna. Dominik conosce un sacco di musica concreta, settore di cui mi ha reso partecipe. Siamo poi finiti entrambi sull’album di Hania Rani & Dobrawa Czocher, Inner Symphonies. Diversi titoli del nostro lavoro in uscita sono ispirati da quello.

SP: i nastri sono una mia grande passione, sono nato nel medesimo anno del walkman ed ho prodotto cassette per diverse delle mie etichette…come vi connettete ai supporti musicali? Qual’è la situazione del vostro pubblico? Avete degli ascoltatori che vanno a ricercarli oppure è una fruizione maggiormente digitale? Che tipo di ascoltatori e di acquirenti musicali siete?
N:È la mia prima uscita soltanto in cassetta, in questo senso per me è un debutto. Suoneremo il nostro primo show il 19 di gennaio nel Buffet Nord nella “Hochschule der Künste” a Berna ed a partire da quella data il pubblico potrà disporne. Sono un po’ in difficoltà nel dare riferimenti, ma io stesso sono un collezionista di vinili da dieci anni e cerco di sostenere sempre la musica locale anche se sono al verde. Ciò che va, torna. Sono finito al numero #1 della classifica “Neo-Classical” per i vinili nel 2022 su Bandcamp e continuo a lavorare in quell’ottica.
Dominik è un vero collezionista in un sacco di generi e stili, non è vero Dom?
D: Quest’anno combatterò la mia sindrome da acquirente compulsivo, cercando di non comprare nulla, ho già dato! Grazie mille Sodapop, vi vogliamo bene.