Babau – Flatland Explorations Vol. 2 (Sucata Tapes, 2023)

Dopo il primo volume esplorativo, uscito nel dicembre del 2021 Matteo Pennesi e Luigi Monteanni, i Babau, tornano sul luogo del delitto.
Un’ora di suono, pubblicata su nastro da Sucata Tapes, branca di Discrepant dedicata ai nastri.
Conobbi Babau all’uscita di Papalagi, era il 2015, seguendoli nell’avventurosa storia di Artetetra, con produzioni che andavano ad incagliarsi spesso fra la natura, lo spazio e la paura. In questi anni hanno incanalato una sorgente alla quale hanno bevuto popoli e cresciuto piantagioni che hanno dato fiori e frutti differenti, a spargersi per il mondo.
Poi Flatland: un mondo bidimensionale, ipotizzato a fine ‘800 da Edwin Abbott Abbott, nel quale si muove un quadrato che, errante, finisce per incontrare una sfera in arrivo da spacelandia.
L’incontro fra mondi, lo straniamento, l’attrazione, la repulsione, i tentativi di aderenza miseramente falliti, le trasformazioni.
Il mondo sonoro che sembrano raccontare i Babau è quello di una traduzione, della lettura di una traduzione.
Sembra che la forza della natura venga immessa in un contesto geometrico, ditrutta e ricomposta in prismi, ottagoni, esagoni irregolari. Forme e volumi che in qualche modo rimangono in superficie ma che brillano, trasudando di una vitalià compressa e stillante. Questi suoni viaggiano fra onomatopee digitali, colori e consistenze che risaltano sulla fredda lucidità, come gocce che contengano universi. È l’amplificazione digitale di un mondo, che trasforma gli elementi in gioco: ricordi dub vocali vengono trasformati in ectoplasmi dalla fragile connessione, riddim’ in bagordi sotto l’effetto di elio e flauti andini rimaneggiati. Con il passare dei minuti l’umidità, il gracidare di uccelli, cicale ed insetti ci f percepire l’attecchimento di una natura che, in qualche modo, ha avuto la meglio, forzando con radici e pollini le sterili pareti di un’ecosistema ormai infranto. Il ritmo è blando ma ricco, non saremo in grado di dire chi, tra la natura e l’austerità digitale abbia avuto la meglio, quel che è certo è che tra questi fiori, frattali, frutti alfanumerici l’ecosistema sarà sempre più florido.
Sottotraccia poi un sax, uno spartito da ballo ed una voce suonano melodiosi…forse è veramente l’alba di un nuovo mondo, in cui la linea di Cavandoli ed i Barbapapà di Tyson & Taylor potranno vivere felici, all’ombra di un baobab.