Werner Kitzmüller – Evasion (Valeot, 2011)

wernerkitzmullerevasion

La Valeot mi aveva abituato ad un altro tipo di uscite più indie-troniche e in catalogo annovera anche i nostrani Port Royal, con cui il boss stesso dell’etichetta collabora da un po’ di tempo. Ascoltare questo lavoro invece è stata una bellissima sorpresa, dato che Werner Kitzmüller, pur non facendo tremare il terreno sotto ai vostri piedi, è riuscito nell’assemblare un bellissimo disco, profondo ed al tempo stesso molto ascoltabile, senza ricadere in nessun cliché trito e ritrito. Questo musicista austriaco di solito si trova in bilico fra gli Smog, alcune delle cose più pop e più semplici di alcuni colleghi tedeschi (immaginate un Blixa Bargeld in salsa acustica, e credo che sul cantato non andrete troppo distanti), e cose neoclassiche. Chitarre acustiche che comunque non sfociano mai nel cantautorato americano, viole, glockenspiel, arragiamenti sobri e mai buttati a casaccio ed una voce splendida che viene dosata con un taglio molto europeo. Mi risulta difficile spiegarlo, però diciamo che si tratta di musica molto più vicina a Nick Drake che a Neil Young e nonostante questo la chitarra mi ricorda tanto Bill Callahan arrangiato ed organizzato molto meno secondo una ballata. Un disco molto maliconico eppure piacevolissimo, un tono ultraconfidenziale, delle tracce che scorrono come la colonna sonora di un film e senza ricadere nel post-rock ma neppure nel cantautorato più banale. Werner Kitzmüller è uno da tenere d’occhio.