The Caretaker – Patience (After Sebald) (History Always Favours The Winners, 2012)

caretaker

Album ambizioso a nome The Caretaker, ovvero Leyland James Kirby. In un attimo Patience ti conduce ti trasporta in una sorta di ambient non da ampi spazi ma chiuso e ovattato come fosse dentro una campana di vetro, in cui nostalgia e fantasmi danzanti all’interno di antiche sale da ballo ammuffite sembrano guidarti nell’ascolto. Antichi fasti di cui ora non resta che uno sbiadito ricordo, racchiuso però tutto in questo lavoro.
Ispirato dal film dedicato allo scrittore tedesco W.G. Sebald, morto due lustri fa, Kirby realizza un album-colonna sonora che pesca dall’opera piano tenore Winterreise di Schubert manipolando il suono in modo da renderlo freddo e distante e quasi sempre avvolto da un’incessante pioggia autunnale (Everything Is On The Point Of Decline). As If One Were Sinking Into Sand e When The Dog Days Were Drawing To An End sembrano carillon malfunzionanti. Gli innesti di un malinconico piano campionato, su base disturbata e satura intervallata da qualche sbuffo che si lega al crepitio di un vinile che gira a vuoto, rendono tutto il lavoro ricco di un fascino senza tempo. Consigliatissimo. Certo che il mattino dopo non può avere l’oro in bocca se decidete durante una notte insonne di ascoltare una cosa così. Come sentire il suono di un pianoforte nella stanza accanto che ripete una nenia continua, mente nella vostra camera la tv emette solo rumore bianco. E’ una volta svegli che realizzate, non senza qualche brivido, che non è mai esistito alcun piano nella stanza accanto.