Simon Balestrazzi – Ultrasonic Bathing Apparatus (Sincope, 2015)

Un rollio di basse frequenze capace di spaccarvi i woofers apre Ultrasonic Bathing Apparatus di Simon Balestrazzi, uno dei musicisti elettronici maggiormente in stato di grazia di recente: la Sincope del nostro sodale Massimo Onza stampa questa affascinante uscita sulla lunga distanza a base di field recordings, strumenti analogici e processing digitale.  Assieme alle basse frequenze che accompagnano il disco in vari momenti, arrivano droni, samples, suoni di cimbali, chitarre, tarang a comporre atmosfere magiche e ad accompagnare l’ascoltatore in un viaggio molto evocativo: qualcosa a metà fra la colonna sonora immaginaria alla Philippe Petit e quella molto “contemporanea” di Mica Levi per Under The Skin, il tutto filtrato da una componente industriale che fa capolino qua e là donando spessore nei punti giusti senza forzare mai la mano. Ascolto decisamente consigliato per un disco onirico e visionario, teso ma mai sopra le righe: un viaggio sonoro caleidoscopico e appagante.