Erdem Helvacioglu – Altered Realities (New Albion, 2006)

helvacioglu

Anche se temo che molti su questa webzine non conoscano la New Albion, non è per nulla sconosciuta anzi, trattasi di una di quelle etichette storiche che insieme ad Ecm, e poche altre propone musica "colta" e di livello ma allo stesso tempo anche lavori  accessibili ad un pubblico più vasto.
Diciamo che l'Ecm in questi anni ha fatto un bel po' di tavanate oltre ad alcuni dischi splendidi come quelli di Trovesi/Coscia ("In cerca di cibo" in primis), della New Albion a parte qualcosa ho perso le tracce, qualcuno di voi forse la ricorderà per essersi occupata dell'edizione americana di un bellissimo Threnody Ensamble (nati dalle ceneri dei mai troppo osannati A Minor Forest). Se questo non vi avesse ancora convinto della genuinità e della qualità di questo compositore turco, il suo curriculum vitae attesta che certo non è sato ad aspettare che il tempo passasse a forza di falafel. Immagino di aver già squalificato dalla lettura molta gente che alla parola "compositore" si sarà dileguata per timore della noia, per non parlare di quelli che l'avranno snobbato in quanto turco; se invece siete sopravvissuti al dramma di leggere "compositore turco" tutto attaccato, sappiate che questo disco è alla portata di tutti: "belli e brutti". Non è un eufemismo, Erdem Helvacioglu oltre a lavorare per il teatro e per la tv ha composto diverse colonne sonore e si sente moltissimo. Un disco per chitarra acustica, laptop ed effetti, delle melodie a presa rapida e dal sapore ambient/new age, i suoni definiti in modo cristallino come ci si deve aspettare su un disco marchiato New Albion. Se avete amato SakamotoNoto, FennezSylvian sappiate che l'uso dell’elettronica di questo anatolico è molto più soffice ed ambientale oltre che con un intervento meno "netto", però l'intima essenza da colonna sonora elegante di entrambe le collaborazioni non è troppo distante. Forse troppo new-age per molti ascoltatori dell'era post-glitch, ma se la melodia non è un'opinione questo turco "ne sa un tot". Ambientazioni da documentario, stralci da film autunnale, evocazioni da fotografia stile film con Meryl Streep e romanticismo patinato ma di gran qualità. La Turchia è pronta per entrare nella comunità europea? Succederà solo perché hanno più basi NATO che buchi sulla faccia di Noriega? Ci saranno le limitazioni sulla carne di montone come quelle imposte sulle quote latte? Cari cicciolini, so per certo che mi saprete rispondere, tanto come so che Helvacioglu e la sua musica non sono meno europei del buon vecchio Ludovico Van.