Abrasivo, veloce e soffocante come un ferita da taglio cauterizzata, in tutta fretta, con della benzina. Non sorprende che i diciotto striminziti minuti di Good to Feel degli americani Candy, possano candidarsi al podio tra le migliori uscite “core” del 2018. Le premesse, in effetti, ci sono tutte, a cominciare dalla Triple B, l’etichetta che…
Scostare la tenda della finestra è quasi un rituale quando piove, ripetuto in maniera ossessiva, con il vetro scalfito, ogni volta, da qualche nuova goccia. Leominster si confonde ancora di più nel grigiore autunnale, le sue 40mila anime ancora una volta dimenticate, come quando arrivò il declino dell’industria che, da queste, parti la faceva da…
Il terzo disco dei Melampus pecca nell’artwork: pulito, essenziale, ben fatto, chiaro. Tutto perfettamente in regola, se non fosse che i ripetuti ascolti di Hexagon Garden mi avevano indotto a tutt’altre tinte, a vedere evocato fin dalla copertina di questo lavoro un ambiente più livido e cerebrale. Ma va da sé che se la critica più dura è quella, personalissima e giocosamente pretestuosa, nei confronti di una grafica comunque di livello, significa che nel complesso il lavoro del duo Pizzo/Casarubbia riesce nel loro intento. …
Abrasivi, slabbrati e potenti, ma estremamente lucidi. Dopo nove anni dall’esordio, l’ultima fatica dei marchigiani Gerda, si mostra con la solita malcelata tensione verso il caos, ma sorprende, soprattutto per la capacità di gestire questo magma sonoro. Saturo all’inverosimile questo Your Sister, uscito in coproduzione tra Wallace, La Fine, Fallo dischi, Sonatine e Shove records, si mantiene però in equilibrio, anche quando la voce è quasi intellegibile, coperta dai feedback e asfaltata da una ritmica che alterna parti più veloci a momenti più intimisti e pacati, ma che si muove sempre in modo marziale. …
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