Yowie sono una band di St. Louis che, informazioni alla mano, fa bordello all’incirca dall’anno
2000. 3 dischi, 2004, 2012 e 2017, con l’ultimo di questi, Synchromysticism, se discogs non mi
inganna, ristampato proprio quest’anno in una bella cassetta color verde autunno da casa Skin
Graft. Eh? Che dirne? Bordello, ieri come oggi? Quello bello, coeso, con chitarra, basso, batteria,
fiati, free jazz, noisaccio, minaccia che i balli esagerati si trasformino in schiaffi del soldato e tanta
allegria. Gente che la materia la sa muovere, che saluti mentre porta il cane a pisciare ma da
colazione con Sang Phat Editor da anni, scorribande repentine che ci fanno muovere il crapone e
che piacerebbe a tutti coloro che vorrebbero delle mitragliette e delle palline da tennis in ogni
grande orchestra. Elastane, nitroglicerina e vitamine, la dieta dei nostri in tour. I titoli di questo
nastro sono bellissimi e ci fanno capire di come i delfini siano bestie immonde, i misteri sempre
brutti, le barricate fuffa da serie C, la quarta parete men che meno e le case irrimediabilmente
stregate. Che dire ancora? Potremmo parlare della pizza di st. Louis, speciale grazie al Provel, un
incrocio fra provolone, formaggio svizzero e cheddar e tagliata a rettangoli anziché a spicchi, ma
forse potremmo rimanere in silenzio ad ondeggiare la testa con sguardo entusiasta tentando di
guadagnare il microfono sul palco per provare a squittire fortissimo insieme al nostro nuovo
gruppo preferito! Tecnicamente fortissimi, di testa stortissimi, di sicuro elegantissimi, da noi di
Sodapop amatissimi!