Vera di Lecce – Altar of Love ( Niafunken/Manimal Vinyl, 2022)

Appena ascoltato il disco di Mai Mai Mai, su queste medesime pagine recensito, ho contattato Vera di Lecce, autrice di uno dei contributi più ficcanti dell’album e, insieme a diversi lavori già trattati quest’anno (Nziria, anch’essa ospite su Rimorso, Kenji Araki ed Elasi), facente parte di un’obliquità artistica efebica e digitale che continuo a trovare molto interessante.
Vera riesce ad imprimere alla propria espressione un surplus di energia e di potenza, quasi avesse appena inglobato una ricarica od un bonus nello schema di un videogioco. Del resto Altar of Love è un percorso in cui l’eroina affronta i propri demoni, uno dopo l’altro. 
Dolore, paura, autosabotaggio, pensiero ossessivo, controllo, senso di colpa, morte. Questi gli step ricamati da un impianto che parte da un nocciolo tradizionale ed arcaico (il suo percorso artistico parte infatti come vocalist in seno ai Nidi d’Arac e collabora pure con Cesare Basile), trasfigurato ed adattato ad un mondo latteo, incorporeo e virtuale. In questo ambiente Vera riesce a scardinare portoni ed ad infrangere gli argini, muovendosi come una scheggia impazzita soave e delicata. 
Il lavoro complessivo vive di più fasi, con una prima parte più legata al movimento ed all’intensità, mentre con Jenome e Cantroll sembra ci si fermi, frenati da un blocco, pastoie che vanno affrontate non di petto ma di strategia, con un impeto vocale fermo, naturale e deciso a risolvere l’incrocio.
A tratti la voce di Vera sembra aver inglobato, digerito e risputato spunti vocali appartenenti al mondo per creare un suo linguaggio ed un proprio carattere. Ci ho ritrovato Stefania Pedretti, Meg, Elizabeth Fraser, in qualche modo trasfigurate, come se all’inizio del gioco, costruendo il proprio personaggio, avesse attinto da diverse fonti costruendosi. 
Con The Phoenix ci spingiamo nel profondo oriente e mentre il corpo si ferma tutt’intorno ad esso sono tremiti e scavi, quasi stessero preparando la fossa. Ma la linea vocale che risale è fresca e completamente in controllo delle proprie forze, quasi irridente nella sua serenità. 
Si chiude con Altar Of Love, singolo che in un mondo giusto passerebbe 5.467.834 volte al giorno sulle diverse stazioni radio e che canterebbero mamme e bambine. Intanto iniziamo noi, di sicuro qualcuno seguirà.