Ubik – Circadian Rythms, Sleep Disorder (Farmacia901, 2012)

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E’ sorprendente che quando meno te lo aspetti esca sempre qualche disco capace di sorprenderti per gusto, qualità e fatto da qualcuno che non sia uno dei soliti nomi del circuito. Ma di quale circuito stiamo parlando? Di un certo tipo di musica sperimentale italiana che qui da noi si conosce ma che tutto sommato non ha spazio e che solitamente incide all’estero dove forse c’è più attenzione ad un certo tipo di sensibilità. Se proprio non si parla dello stesso tipo di musica Ubik potrebbe essere inserito in un calderone di cui fanno parte anche Nicola Ratti, Giuseppe Ielasi, Claudio Rocchetti, 3/4 Had Been Eliminated, Bellows, Luca Sigurtà e simili, parlo di musica elettronica, non proprio IDM e spesso neppure ritmica, ma spesso si tratta di musica melodica, molto curata, prodotta in modo ineccepibile e spesso molto melodica. Circadian Rythms, Sleep Disorder attinge da quel genere che si è sviluppato dall’ambient e che ha visto brillare gente come Lawrence English, Oren Ambarchi, Tim Hecker giusto per citare quelli più conosciuti. Ubik, al secolo Marco Bonini, parte dalla chitarra e dal laptop e da lì va de-costruendo le tracce manipolando il suono e sviluppandolo su affreschi molto, molto melodici. Il disco tanto ben congegnato che le tracce si succedono una dopo l’altra e scivola via senza che uno se ne accorga, durante i primi ascolti non riuscivo neppure a rendermi conto di quale fosse la durata effettiva, anzi, pensavo che fosse un peccato che si trattasse di un di un disco che bene o male se ne andava via piuttosto velocemente e questo è anche dovuto al fatto che al di là delle belle melodie e dell’ottimo lavoro di produzione, il lavoro di Bonini sia ben proporzionato. Se i lavori più melodici usciti su K12 e Die Schachtel non vi lasciano impassibili Ubik è decisamente da provare.