Franz Rosati – Black Body Radiation (Manyfeetunder, 2015)

Franz Rosati riprende in discorso iniziato con l’album Ruins un paio di anni fa e con Black Body Radiation lo porta alle estreme conseguenze. Non che il predecessore fosse un disco afferente all’antica categoria della “terapeutica di facile ascolto”, ma fra le pieghe del rumore c’era un che di immaginifico che in qualche modo testimoniava la volontà di farsi riconoscere e di comunicare. Quest’album no: suona come i codici interni di macchine che scandagliano un mondo che, almeno di primo acchito, fatichiamo a riconoscere.

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Simon Balestrazzi – Asymmetrical Warefare (Azoth, 2015)

Ultimamente più in forma che mai, Simon Balestrazzi decide anche di creare una propria etichetta per diffondere i suoi lavori e direi che inizia nel migliore dei modi con Asymmetrical Warefare: il primo numero del catalogo Azoth è infatti un disco notevole, al di là dei condivisibili intenti “politici” soprattutto per i risultati ottenuti.

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