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The Letter Yellow – Walking Down The Streets (Autoprodotto, 2013)

E’ una bella cover dove campeggiano cerchi concentrici colorati come lo spettro della luce ad introdurmi nel mondo dei Letter Yellow. Il trio di Brooklyn (del quale un terzo è anche parte dei Live Footage, già recensiti qualche tempo fa) esplora le strade di New York con canzoni che parlano di incontri, aspettative, rush hour, té solitari presi in piccoli café mentre si compie l’immaginario del freddo nelle strade, sguardi incrociati nel camminare veloce verso una destinazione.

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Delay House – 3 (Stop, 2012)

I Delay House da Rimini propongono col terzo disco la loro interpretazione di suoni in salsa wave tenebrosa con chitarre non amplificate che se va bene ricordano vagamente certi giri dei disciolti Edwood (Ora, Ancora) se va male un’elettronica pop che, se manifesta una certa voglia di sperimentare (rifiuto struttura canzone e dei refrain, strumenti privi di amplificazione, testi in italiano ma fatti da solo una o due parole), non riesce a produrre che un suono piatto (complice anche una ripetitiva drum machine) e acerbo.

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You Are Here – As When The Fall Leaves Trees (51Beats, 2011)

Ispirato dai suoni di band a mente unica quali M83 e Apparat, il trio romano You Are Here cerca con l’album dal titolo emblematico ed enigmatico As When the Fall Leaves Trees di portare un certo tocco elettronico IDM dal respiro nordico. Un sorta di concept in cui convivono melodie sognanti, glitch e vocalizzi riverberati. In questo mood leggero l’equilibrio tra gli elementi è fondamentale ma in alcuni punti non tutte le parti sono tra loro così fluide e omogenee come ci si aspetterebbe.

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Kruk – End It (Autoprodotto, 2011)

Comincia a far freddo. Sul serio. E mi sembra di aver trovato la colonna sonora perfetta per le mattine ghiacciate, le ultime foglie cadute per terra croccanti sotto i piedi, l’atmosfera ovattata e rallentata. I pezzi di questi ragazzi di Roma, al banco di prova a due anni dalla fondazione del gruppo e dopo due ep, sono caratterizzati da un senso di “tranquilla disperazione” (Thoreau gente… dai che ci sono i saldi! Fatevi sotto che ste citazioni filmico-poetiche vengon via a poco!) di cui ogni parte è un piccolo pezzo di puzzle che, prima di unirsi agli altri, ha senso autonomamente – Serenade e Aside -.

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