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Lali Puna – Our inventions (Morr Music, 2010)

Penso che chi abbia amato, anche per un breve lasso di tempo, gruppi come Notwist, Mùm e i primi Belle And Sebastian oltre che il dream pop in genere, non possa esser rimasto immune dai Lali Puna. Oggi è vero, se si parla di indietronica molti cominceranno e mettere la mano nella fondina. Non è facile arrivare dopo quasi sei anni col quarto disco, sai che nel frattempo il mondo un po' è cambiato e che i tuoi ascolti hanno preso direzioni diverse. Il plotone di esecuzione è lì che aspetta tutti al fatidico quarto, attempato disco.

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arbdesastr

Arbdesastr – S/T (Autoprodotto, 2006)

Dopo un sacco di ascolti mordi e fuggi su Myspace ecco un promo autoprodotto degno di menzione: Arbedesastr è un duo veronese di cui fanno parte Paolo Campagnola e Giampaolo Antonioli, quest'ultimo, da quanto mi è dato sapere, appassionato di musica elettronica e diplomato in pianoforte al conservatorio di Ferrara. Vincitori del premio Kalporz gli Arbdesastr invadono la stanza con una musica ovattata sporcata da beats e droni.

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helios_-_eingya

Helios – Eingya (Type, 2006)

Paesaggi dipinti da un piano, pizzicati dolcemente da una chitarra e che descrivono i cicli delle stagioni e degli stati d'animo. Eingya è un lavoro bellissimo di elettronica minimalista che prelude ad arpeggi malinconici e pastorali, i quali ricordano sia la soffice dolcezza dei Mùm sia le progressioni à la Labradford o i beat sporcati (Paper Tiger) e mai invadenti di un Ulrich Schnauss più introverso del solito. Helios è il progetto all'interno del quale si muove il giovane polistrimentista di Boston Keith Kenniff, già all'opera l'anno passato sotto il moniker Goldmund, sempre per Type Records.

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