Black Fluo – Billion Sands (Pulver Und Asche, 2014)

A scadenze temporali abbastanza regolari, sui 20 – 25 anni, ogni genere o sottogenere musicale viene ripreso, a volte attualizzato, con risultati più o meno stimolanti. Dal “non se ne può più di certo post rock strumentale”, ecco che in un altro giro di boa la Fenice risorge dalle ceneri e in mezzo a tanta paccottaglia, qualcosa di davvero buono viene fuori (penso ai nostrani The White Mega Giant, per avere un esempio recentissimo). D’altra parte, invece, si scorgono nuovi giovani allievi di Manuel Agnelli e Giovanni Lindo Ferretti che stanno rialzando la testa; ci distraggono con massicce dosi di filosofia sui massimi sistemi, per venderci in molti casi e sottobanco musiche acerbe, piatte e impersonali, ma soprattutto – e questa la cito – già vecchie sul nascere. E in questi casi la voglia di fare tabula rasa (non elettrificata) è tanta.

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Berserk! – S/T (Rare Noise, 2013)

È un disco di non facile collocazione l’esordio dei Berserk! di Lorenzo Esposito Fornasari (Transgender, Owls e colalboratore in molti progetti di Giovanni Lindo Ferretti) e Lorenzo Feliciati, ma tentare di isolare ogni genere e ogni singola influenza rischia di sviare, oltre a non rendere giustizia a un lavoro eclettico ma comunque abbastanza coeso, che si fa forte di una serie di ospiti di alto livello e che è composto con spirito assolutamente internazionale.

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Punk ‘n’ Rai (seconda parte)

Chi tra i lettori di Sodapop passa i quarant’anni potrebbe ricordare un servizio andato in onda nel novembre del 1979 sulla breve epopea dei Sex Pistols conclusa con la morte di Sid Vicious. La firma è di Michel Pergolani, giornalista, attore e autore allora residente a Londra. In cinque minuti spaccati di immagini di repertorio, la voce di Pergolani bignamizza Rotten e soci: gli esordi, il concerto sul Tamigi, la band in Brasile con il criminale Ronnie Biggs, la morte di Nancy Spungen e quella di Sid Vicious. Al pubblico del primo pomeriggio si riserva un linguaggio piano e sintetico, con qualche caduta di stile (“gli inizi caratterizzati da risse e stravaganze sadomasochiste…”), ma tutto sommato accettabile se analizzato a posteriori.

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