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Fuck Buttons – Slow Focus (ATP, 2013)

Sono tornati i giganteschi droni dei Fuck Buttons quando proprio non potevamo più farne a meno. Il vero compromesso tra elettronica e rock duro eccolo qua: sventole ipnotiche immerse in un liquido amniotico adatto a conservare le nostre spoglie per una seconda vita. I due amici di Bristol non concedono nulla, ma danno tutto: riscoprire il verbo dei padri attraverso le pose dei figli.

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Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea

Per quanto introdurre uno come Simon Balestrazzi risulti superfluo, vi basti sapere che oltre ad essere una delle colonne portanti dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) ha suonato in Kirlian Kamera, Kino Glaz Deep Engine, Dream Weapon Ritual, ha fatto uscite a nome Candor Chasma, collaborato con Z’EV, Ikue Mori, Alessandro Olla e ha pubblicato su etichette che vanno dalla Silentes alla Boring Machines, dalla Old Europa Cafè alla Small Voices. Balestrazzi è stato uno di quelli che hanno dato il via a quella “gloriosa” ondata industriale e avant che negli anni ’80 ha dato lustro all’Italia come solo il primo circuito hardcore punk aveva saputo fare. Resta che questo parmigiano, come molti degli eroi “estremi” della prima ora, si pensi solo a Teardo e Bernocchi fra gli italiani e a gente come Asmus Teitchens, Z’EV, Throbbing Gristle stessi per gli stranieri, non si è mai fermato troppo all’interno del circuito industriale che anzi sembrava (e sembra stargli) piuttosto stretto, tanto che negli ultimi anni della sua produzione sembra essersi concentrato maggiormente sulla musica contemporanea e questo senza perdere di vista i suoi vecchi amori tanto che Candor Chasma (progetto condiviso con Corrado Altieri dei Monosonik, Uncodified e quel TH26 che aveva collaborato con Maurizio Bianchi), appena uscito su Old Europa Cafè, lo conferma platealmente. Un bel giretto sulla sua discografia riportata da discogs potrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che si tratti di un vero e proprio cavallo di razza.

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St.Ride: Dadaismo Ligure E Frammentazione

Credo che gli St.Ride (myspace.com/stpuntoride) siano un fenomeno abbastanza atipico in Italia, infatti parliamo di un gruppo sperimentale ormai piuttosto longevo e che pur non essendo mai passato alla ribalta della cronaca musicale italiana, ha sempre avuto uno zoccolo duro di ammiratori. Le ragioni di questi risultati, nonostante lo scarso supporto della stampa specializzata, spesso vanno ricercate oltre che nella continuità anche nel fatto che Gusmerini e Grandi da buon gruppo di "ricerca" non si sono fermati neppure quando hanno iniziato ad ottenere gli apprezzamenti di vari addetti ai lavori come ad esempio Frans De Waard di Vital Weekly/Korm Plastic, infatti hanno continuato a cambiare ed a trasformarsi a ciclo continuo senza per questo dimenticare di avere e di coltivare un loro stile.

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Growing All The Way

Growing – All The Way (Social Registry, 2008)

Mi ricordo ancora la prima volta che mi hanno imposto l'ascolto del Dream Syndicate con Tony Conrad e La Monte Young. Il fastidioso senso di già sentito, reminescenza di anni di "alza i piedi che passo con l'aspirapolvere" di matrigna memoria, mi allontanò per lungo tempo dalle melme di certe sonorità rumoristico-reiterative. Tuttora preferisco quando certe composizioni vengono ricondotte a valori di riferimento più immediatamente rimasticabili dai miei gangli nervosi, come ritmo o melodia. Non è compito facile impedire alla manina di distruggere, dopo l'eject, il disco in ascolto.

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