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Blake/e/e/e – Border Radio (Unhip, 2008)

Archiviati i Franklin Delano, Paolo Iocca, anche qui accompagnato da Marcella Riccardi, torna in pista con il nuovo progetto Blake/e/e/e. Non un cambio radicale rispetto alla precedente formazione, quanto piuttosto l’inserimento di nuovi elementi musicali e contaminazioni più marcate. L’album si presenta eterogeneo, privo di una vera e propria continuità tra un pezzo e l’altro. Gli umori variano dal folk a brani praticamente post punk, da pezzi tessuti su inteialature di mandolino a bassi dub.

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Andrea Rottin – Songs About Nightmares (Madcap Collective, 2008)

La Madcap continua imperturbabilmente nel suo percorso all'insegna del folk, per dirla tutta: dell'indie-folk. Anche questo disco firmato Andrea Rottin non si sottrae dalla denominazione di origine controllata di cui parlavamo, anche perché sembra che a Rottin non crei alcun problema e venga molto spontaneo suonare in questo modo. Se siete già pratici di quest'etichetta del nord-est saprete anche che bene o male si occupa di folk melodico ma tutto sommato eterogeneo, quindi si passa da quello rifinito e ben prodotto come Beatrice Antolini a quello ruvido e sghembo Little Brown And Pentolino transitando anche in questo Songs About Nightmares che potrebbe essere ascritto nella seconda categoria e cioè del folk suonato in modo fieramente lo-fi.

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Balmorhea – Rivers Arms (Western Vinyl, 2008)

Quando la Western Vinyl mi ha contattato per recensire i Balmorhea ero un po' titubante, ho visto che in catalogo avevano dei gruppi interessanti anche se forse non è proprio il pane quotidiano. Devo essere sincero, nonostante il fatto che avessero in catalogo anche Bexar Bexar, che mi era piaciuto parecchio, mi ha fatto temere che si trattasse dell'ennesima mattonata indie di quelle che "faccio pop ma non troppo perché sennò poi nel giro dicono che voglio diventare famoso… e che sì, lo voglio diventare ma meglio nasconderlo bene". Invece alzo le mani: "touchè", ho sbagliato tutto: non che il disco non sia indie melodico (e per altro così melodico che i Califone sembrino gli Slayer di Hunting The Chapel), il fatto è che è davvero bello e da come suona mi verrebbe da azzardare che sia anche musica parecchio genuina.

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Low Low Low La La La Love Love Love – Ends Of June (Other Electricities, 2007)

Mi piacciono i gruppi che (almeno apparentemente) non fanno niente per essere facilmente ricordati per il loro nome: questi Low Low Low La La La Love Love Love con questo serpentone aiutano solo chi nelle recensioni non sa cosa scrivere e spera di arrivare presto alla fine del numero di parole necessario… è difficile però non trovare niente da dire su un disco così bello, così legato all'America che sta tra la tradizione e l'indierock (primi Califone su tutti, Uncle Tupelo), sempre con il nume tutelare Neil Young dietro l'angolo. Un disco così americano, anche se… il gruppo è di Manchester!

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