Ron Gallo – Foreground Music ( Kill Rock Stars, 2023)

Foreground music è stato, sin dall’ascolto del singolo At least i’m dancing, portatore di sana energia. Ron Gallo, al quarto disco solitario dopo le esperienze coi Toy Soldiers, spara pezzi ballabili come se avesse per strumentazione una spada laser. Opera sul cavalcavia che unisce garage e black music in maniera del tutto peculiare, a tratti guardando ai ‘60 più cotonati (prendiamo Vanity March), a tratti ai Rapture, a tratti Prince. Un incrocio che, se a prima vista potrebbe risultare forzato, alla luce dei fatti sembra essere la naturale conseguenza nell’ordine delle cose musicali di Philadelphia. Nei momenti più canonicamente pettinati la verve del nostro scivola su tappeti ‘70 rock coevi a quanto molte rilasciano le domeniche pomeriggio fuori dai loro garages: pensiamo a Kevin Morby o Ty Segall, ma, ma…non saprei dire perché, ma colgo uno shining differente in Ron Gallo. Sarà la chioma, i testi caustici, gli incastri ritmici, la sensazione che possa fare qualsiasi cosa voglia, giocando con strumentazioni ed ambienti differenti, le caustiche stoccate ad una certa America, le difficoltà nelle relazioni, il posizionarsi nella vita, l’energia e l’aura che emana.
Vorrei soltanto arrivasse la primavera, poi l’estate, per aprire la finestra sul quartiere e farlo suonare ovunque.