Tornano gli Owun e continuano questa loro seconda vita iniziata qualche anno fa con il precedente Le Fantôme De Gustav, 2.5 è infatti il secondo album di questa fase della loro carriera nonché il quinto in totale e devo dire che da quando new wave e accenni di ambient e drone si sono inseriti nel loro tessuto postrock sono diventati davvero un gruppo interessante. Le chitarre taglienti e lisergiche, accompagnate da ritmiche sferzanti producono musica piacevolmente non incasellabile: mille sono i rimandi a cui potreste pensare, ma non credo che riuscirete a trovare il modo per incastrarli… insomma metteteli un po’ dove volete voi, io di sicuro ci trovo un gusto ritmico derivato da un certo post rock (una certa Touch And Go? i Battles?), una psichedelia acida e slabbrata (hanno fatto un tour con gli Acid Mother Temple), una forte dose di atmosfere cupe molto anni ottanta: musica che sta sul filo del rock, ma mai banale o in qualche modo prevedibile, dove l’ambiente conta tanto quanto la melodia o i momenti più energici dove la foga la fa da padrona. Musica mai solare né “leggera” nelle nove canzoni di cui è composto 2.5, disco che ci dà la possibilità di ascoltare qualcosa di fresco e interessante, come se certi Swans che abbiamo ammirato dal vivo in questi ultimi anni avessero passato il testimone di quel loro impeto a tre francesi non più giovanissimi che suonano per divertirsi senza troppi fronzoli e ci regalano qualcosa che molti nomi blasonati ormai non riescono più a fare.