Odissea, campi aridi, un disco registrato in diverse sessioni desertiche da Edouard Lebrun. Musicista locato sulle Alpi francesi che dopo qualche esperienza in progetti math rock si è compattato un bel sistema modulare per comporre e registrare suono in quasi ogni occasione firmandosi come Odyssée. Arid Fields è un viaggio dove il suono è sintetico per scelta e funge da vero e proprio sunto di trasposizione e racconto dell’ambiente. Miraggi, correnti di diverse temperature che offuscano la nostra vista, quella sensazione di perdita controllata che può dare una guida durante un’esperienza psicotropa. La bravura di Odyssee è quella di non calcare troppo la mano evitando quindi il parossismo e la caricatura, ma piuttosto inserendosi in un novero musicale che lambisce la migliore new age senza tradirne lo spirito, pur lucidandola con il giusto spirito. Sonche a molti potrebbe sembrare un’eresia ma potrebbe realmente essere l’incontro, per rimanere in terra francese, fra due poli artistici come Ariel Kalma e Jean Michel Jarre. Si vola letteralmente sulle note di questo disco, dotato di quella sensibilità pop ed aerea che ci rende dolce naufragare in queste sabbie, travolti da sinestetici effetti.