Nu Creative Methods – Superstitions (Music à La Coque, 2013)

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Musica inclassificabile, ecco cosa contiene questo disco che Music à La Coque ci ripropone dopo trent’anni di oblio. Nu Creative Methods era il duo formato da Pierre Bastien e Bernard Pruvost sul finire degli anni ’70 e che nel 1984 aveva suscitato l’attenzione della milanese ADN Records (in catalogo Tasaday, Sigillum S, Merzbow e tanti altri) che aveva loro prodotto un nastro. È proprio questo che ci viene riproposto oggi (con l’aggiunta di una traccia bonus), creando un ponte, ma anche un corto circuito, fra il passato e il presente.
A cavallo tra sperimentazione, ricerca rumorista e attitudine freak che nulla concede a un hippismo al tempo già tramontato, Superstitions è una discesa nei campi della musica più incompromissoria, fatta con alcuni strumenti convenzionali (chitarra, contrabbasso) e altri meno (piano giocattolo, sveglie, improbabili strumenti a fiato), ma sorprendentemente senza l’aiuto di alcun strumento elettronico. L’unica cosa prevedibilmente è l’anticonvenzionalità della forma, se di forma vogliamo parlare, che mescola jazz deviante, musica concreta, melodie sfuggenti e libera improvvisazione, un’alchimia che porterà alle vostre orecchie le folli evoluzioni di un’orchestrina di rigattieri. Immaginate gli Aktuala che, abbandonati gli scenari mediorientali, si ritrovino a suonare in una discarica e non sarete troppo lontani dalla realtà di un disco in cui, giocando gioiosamente col rumore, i due francesi dimostrano come l’essere al passo coi tempi, allora come oggi, sia più una questione di testa che non di strumenti. Al tempo un lavoro del genere non avrebbe sfigurato nel catalogo ESP Disk, qualche anno fa avrebbe dato paga ad alcuni bei nomi del giro Load. Oggi è la curiosa riscoperta di un progetto che non avrebbe comunque cambiato la storia, ma che seppe vedere e praticare certe percorsi in netto anticipo sui trend che sarebbero venuti.