Milo’s Planes – Belly (Autoprodotto, 2022)

Le rare notti in cui non lavoro (sono pagato per rompere i coglioni alla Morte prima che si porti via pazienti con poca vita davanti, spesso dopo una non-vita… Grazie Dio a nome loro eh, è stato proprio carino da parte tua…) mi piace andare a solleticare artisti musicisti e musicologi della sterminata scena bristoliana.
La prima notte di “ritorno alla vita” dopo la fine del primo lockdown suonano gli Spectres,(post)rock band che dopo un debut album assolutamente notevole (Dying, remixato più volte da gente come i Mogwai, per dire) ha un po’ perso “il filo del discorso”. A fine concerto non posso che dire al mio caro amico (e sopraffino talent scout musicale) Adrian “avete suonato veramente di merda, ma ci mancherebbe altro, co’ sto cazzo di Covid non fate live da un anno e mezzo, non potrebbe essere altrimenti, perciò dirò a tutti di andare ai vostri live ora come non mai, per sostenervi a non mollare, i pezzi nuovi belli arriveranno da soli strada facendo…”. Joe Sherrin, il cantante e lead guitar dei Milo’s Planes, sta fuori a fumare avvolto nel suo cappottone. Non mi riconosce (sarà la mascherina, o sarà la voglia di far finta di non riconoscere un rompicoglioni?), mi avvicino un attimo giusto il tempo di dirgli “naturalmente ho tutto il vostro archivio in digitale, sai che sono sempre nelle prime file ai vostri live, però noto che avete un numero bassissimo di followers, downloads etc… come mai?? Chi vi gestisce il tutto?” Joe con un sorriso tipo “per fortuna ho quasi finito questa fag tra le mani”, mi dice solo “andiamo dentro al locale che qua fa freddo” e non mi parlerà mai più per tutta la sera. Belly, il loro nuovo album del 2022, in realtà è una raccolta di singoli usciti tra la prepandemia e il 2020, pochissimo del 2021. Loro, come gruppo dal vivo, da quindicenni (!!!) erano una bomba, ora da venticinquenni sono assolutamente una macchina perfetta, zero effetti speciali solo rock molto Fugazi anche math rock specie su disco. Hanno aperto pure per gli Idles nelle loro gig estive, ma per me ci credono ancora troppo poco. Testi piuttosto originali, forse troppo ricercati e non paraculi, non se li canta nessuno, per fortuna non pesano o rallentano il tornado sonoro che sono sempre stati.
Se passando per Bristol li trovassi un’oretta in qualche tipico posto da musica live per 100 max 200 spettatori pronti al massacro, non perderli per nessun motivo al mondo, costano poco e danno tantissimissimo.