Due musicisti che conosciamo benissimo incrociano i loro strumenti. Li incrociano quando tutte le persone se ne sono già andate, non è infatti una questione pubbica questa o, se lo è diventata, è puramente casuale. Sono suoni a basso volume in libertà quando tuto è già successo, un afterhour elettroacustico guardando le luci del mattino, sintonizzandosi l’uno sui ritmi dell’altro. Matteo Uggeri lo aveva già fatto in qualche modo con Bob Corn, Stefano Santabarbara in qualche modo con Massimo Onza, ma erano altri progetti, con altri stati d’animo. Qui siamo alle prese con musicisti certosini che danno luce a piccoli frammenti, briciole, cose personalmente importanti. Un nucleo intimo, così come la voce di una bimba che dà le sue indicazioni per i doni di natale. Intimo e magico, come il potere di trasformare questi momenti in fotografie sonore da ricordare, in qualche modo vicine ai mari che hanno bagnato talvolta Peter Broderick, oppure Ela Orleans. A tratti il suono si fa leggermente più onirico e psichedelico, quas come se i due musicisti lasciare i proprio corpi all’opera trascendendo e guardandosi dall’esterno, in una magia delle piccole cose, Into the Disco Decadence Legacy. Un disco delicatamente fuori dal tempo, in grado di sorprenderci con dei cambi d’umore che tendono all’inquieto, quasi che, ritirandosi come i musicisti, il tutto diventi incredibilmente grande e minaccioso. Quando Matteo impugna la tromba però, tutto cambia, o quasi…sembra di vedere i musicisti alzarsi, in una sorta di rigore, di rinascita, di luce. Dirigono l’umore della partita a loro piacimento, regalandoci esoscheltri di quelle che potrebbero addirittura diventare delle canzoni, delle grandi canzoni. Sulla chiusa, You Escape From a Death Doomed Race, sa di oche razza di collegamento abbia fatto, mi sarei quasi aspettato di ritrovarmi un dimesso ed annichilito Robin Proper-Sheppard a cantarci tremolante, pensate un po’ voi.
L’ennesimo grande, piccolo disco. Qualcuno dovrà prima o poi farci i conti con questi musicisti, brava la Ramble e Torto ad essersene accorte.