Maorooro – Empires (Dissipatio, 2023)

Il mondo nel quale ci immergono Francesco Cigana e Luca Perciballi è lontano ed ha un ritmo molto differente dal nostro. Non lo descrivono, non lo commentano, si limitano ad aprire il suo cancello, lascio dici libero di vagare in una Paloma Void Zone nella quale si esprime cotanta tensione da sentirci prede. Il sentimento persiste, chitarra e percussioni fingono quasi da difese immunitarie all’inseguimento ed all’eliminazione di un virus, che potremmo essere noi. Suoni abrasivi a bassa intensità, poi bulboso ed umidi, quasi fossimo entrati in una zona vandermeeriana fra impercettibili cadenze dub e grattugie noise. Quello fra i musicisti è un incrocio fertile ed insidioso, che rivela continue sorprese. Una musicalità piena di accezioni umide, coinvolgenti e misteriose, in cui gli strumenti si legano e si perdono come ninfee rampicanti, facendoci perdere la cognizione del nostro stato.
Come giustamente evidenziato dalla loro cartella stampa:
“…A research on possible timbral encounters between percussion and electric guitar,
aimed to make them indistinguishable. A sound force that generates dimensions and worlds,
where the dramaturgical narration does not necessarily have to be present, since the sound itself already tells and describes.”. Unirsi riuscendo a trasportarci altrove, scomparendo davanti al suono. Facile dirlo di norma e difficile a farsi, ma è la realtà. Mischiare timbri, toni e strumenti fino a perdere di vista i generatori di partenza, sentirsi trasportati da un suono che non è mai invasivo ma che riesce a pervadere i sensi obnubilandoli. Non è da tutti e non è scontato avvenga ad un primo incontro.

Cigana e Perciballi si rivelano essere musicisti da seguire con attenzione: considerando come questo lavoro sia stato registrato nel 2022 altri impervi sentieri potrebbero già essere in preparazione. Dissipatio dimostra anche con questa uscita di possedere fiuto e vista lunga per musiche che si muovono in territori discosti, in cui la natura sovrasta i musicisti e l’impasto che ne esce sorprende ed ipnotizza. Paesi fantasma con Ambasce, i territori di Adriano Zanni, boschi e terra per Satan is my Brother, verdi mondi per Maorooro