Eravamo stati fra i pochi, lo scorso anno, a non entusiasmarci per l’esordio di Luciano Maggiore e Francesco Brasini: fra le cose che contestavamo a Chàsm Achanés era l’incapacità di rende l’esperienza fisica del suono (allora avevano registrato all’interno di un’ex fabbrica). È questo un problema che di certo non riguarda il nuovo lavoro, che, con un netto cambia registro, si presenta molto più stratificato e complesso. Se ne consiglia l’ascolto in cuffia, salvo per i sofferenti di acufene, che è meglio ne stiano alla larga.
Parafrasando il titolo, all’apparenza assai poetico, il metodo per incrementare la luce nell’orecchio appare come un’operazione di audio-chirurgia in cui le frequenze acute penetrano le profondità auricolari, un suono continuo e freddo come un ago, attraverso cui fluiscono le frequenze più basse: drone, click, suoni concreti. Non siamo in presenza delle volgari dimostrazioni di potenza rumorista che speso ci capita di ascoltare: qui tutto è calibrato alla perfezione, per cui la sofferenza uditiva è perdurante ma mai insopportabile, sebbene il disco sia impegnativo e richieda qualche ascolto. How To Increase… si pone sul confine dove la creazione artistica finisce e inizia la scienza musicale: più che dalla volontà di esprimere la propria interiorità i due musicisti sembrano partiti dall’effetto che volevano ottenere sull’ascoltatore e da questo hanno costruito le due lunghe tracce che troviamo qui. Coerentemente con questo assunti, il piacere dell’ascolto è sostituito da quello dell’esperienza sonora, una catarsi uditiva che si rivela pienamente solo una volta terminato il disco. Spento il lettore, i suoni circostanti vi sembreranno, per qualche momento, come purificati, cristallini, dotati di qualità affatto nuove: una sensazione davvero isolita. Corollario perfetto alla musica qui contenuta è la grafica, che utilizza immagini tratte dall’opera Cutter di Cristian Chironi: pagine di libri con foto di farfalle, tagliate in modo da mostrare le immagini sottostanti: anche qui, stratificazione e metaforica chirurgia.