Lorenzo Stecconi – Ambula Ad Intra (Subsound, 2023)

Il passo solitario, dopo anni ha collaborare, sul palco ed in studio, con decine e decine di musicisti.
Lento, Lorenzo Stecconi prende il cuore per le corna e cammina dentro se stesso, in quattro lunghe tracce, per più di 35 minuti di musica solitaria per chitarra elettrica. Lorenzo lascia correre le corde, in nubi sonore gravide di acqua e liriche, stagliandosi come catalizzatore di note. End of a Dream è quasi magniloquente nel suo volo ad alta quota e l’insieme di grafica e spirito mi fa pensare ad un lavoro legato ad una classicità ed un’epicità radicate nel classico. Con i due brani centrali l’atomosfera sembra diradarsi ma è come se mancasse qualcosa per centrare realmente l’obiettivo o, al contrario, i freni fossero ancora gestiti con troppa cura. Mi vengono in mente, su altri pianeti ma partendo da ipotesi non troppo dissimili, dischi come Calima di Ramon Moro o Neige Noire di Olo. Dischi imperfetti ma vivi ed efficaci perché riuscivano ad unire slancio, ricerca e personalità univoca. Tutti ingredienti che sono nelle mani di Lorenzo Stecconi che però, in questo caso, sembra aver scelto un sopralluogo più che un cammino interiore. Siamo certi che, qualora decidesse di continuare marciare in queste lande desertiche ci troverà ad ascoltarlo, giusto a fianco del sentiero, ad ascoltare.