La Jungle – Blurry Landscapes (À Tant Rêver Du Roi / Black Basset / Rockerill, 2023)

I paesaggi offuscati del belgi La Jungle avvolgono e destabilizzano. Autori di una decina è più di dischi tra album e lavori più trasversali, spesso corredati intenti e segni che travalicano il gesto musicale entrando nell’arte contemporanea, qui si sfogano. Lo fanno producendo 12 brani dinamici e pazzerelli, fra Trans Am, uno spizzico di post-punk, secchi di vernice ed un’idea di musica nordafricana 2.0. Oltre a questo si buttano a capofitto nell’Art Brut, collaborando con dieci artisti tramite l’Art et Marges Museum di Bruxelles ai quali hanno chiesto di ascoltare i brani scegliendone uno a testa, titolandolo d reinterpretandolo in chiave visuale. Nasce quindi un mondo di immagini, suoni, brani che affascina e stordisce, dentro il quale dobbiamo essere forti per definire qualche brano, come l’acida e speziata La Compagnie de la chanson o la splendida Panther’s Rob Cage, voci impastate, plasticità percussiva e Riff assassini. Ma sono solo esempi, ogni brano ha groove, corpo e personalità tale da essere rimarchevole, diversi in maniera sorprendente, come gli schiaffi laser di Le tigre en bottes vertes, cassa dritta e pedalare. Cercate questo disco, godere della fattura dei suoi suoni, dei suoi segni e dei suoi mondi immaginari e stupendi, alzate il volume, ballatelo inventandovi i passi e la vostra giornata prenderà una piega inaspettata!