Un rovescio nel nuovo disco dei La Crus. Poi un pianoforte ad introdurre la voce di Mauro Ermanno Giovanardi, mentre La Pioggia prosegue il suo percorso, fra corsi e ricorsi. Sono passati quasi trent’anni dal loro esordio, una vita intera, ma Joe e Cesare Malfatti sono ancora qui, accompagnati dai soliti noti, tra i quali ovviamente Alex Cremonesi. L’interno è quello di unire poesia, etica e politica in canzoni polietiche. C’è la canzone italiana ma, rispetto ai lavori più recenti della band meneghina c’è maggior movimento di pancia, un sentore di lotta e di necessità, richieste di aiuto sparse. C’è, fortissima, la sensazione di difficoltà a resistere in un mondo che ci ruba l’anima, il sogno, il romanticismo. La title track è perfettamene ficcante e ruffiana, si spera abbastanza, per far breccia fra le arie delle radio, forte di un canto e di una produzione assolutamente in linea con la storia dei La Crus, in una rara onestà e continuità.
Poi Shitstorm, brano di una delicatezza leggiadra, che colpisce nel segno lasciando gli altri solo un refolo, un’aria che è quella che distingue ed ha distinto i La Crus in questo ultimo trentennio. Poi Slavoj Zizek e Vasco Brondi a dar manforte ad un’idea di rivoluzione, a rapporti interpersonali ed economici che devono essere monitorati, urlati, recitati. Ogni soluzione è lecita per comprenderne il messaggio e la figura della splendida freelance con il mal di gola non ci abbandonerà così facilmente. Una Discronia che, come spesso capita, nasconde dietro gioia e spensieratezza vita, morte e massimi sistemi, per concludere con Sono stato anch’io una stella, che da quei sistemi parte per ampliarsi ancor di più e sorprenderci grazie ad un’amorevole gioco di parole.
Il seguito è pathos, invitando Carmen Consoli in una ripresa di Io Confesso strepitosa e Colapesce e Dimartino su Come ogni volta: due brani, uno recente, uno passato, servite su un vassoio d’argento per farne duetti e cover. Notevoli, ma non così tanto da farci dimenticare che, dopo 29 anni, i La Crus ci hanno regalato un altro, l’ennesimo, disco stupendo.
La Crus – Proteggimi da ciò che voglio (Mescal, 2024)
