Klidas – No Harmony (Bird’s Robe, 2023)

Marchigiani, attivi da quasi un decennio, I Klidas non si risparmiano in questo No Harmony. Muovendosi in maniera dinoccolata come le splendide figure geometriche delle loro copertine riescono a barcamenarsi in un suono che ha in Chicago il suo faro ma che da lì prende il volo per panorami ampi e luminosi. Chitarra, basso, batteria, sassofono, tastiere e synth che sembrano grondare nell’iniziale Shores. Toni bassi, intensi e calmierati ai quali è difficile resistere per chi sia cresciuto con Tortoise, Ui ed Isotope 217. Credo che definirli con il titolo di post-rock sia in questo caso il giusto collegamento con le loro radici; anche quando attaccano con le voci sono in linea con quanto appena espresso, giusto un salto qualche anno prima, quando i primi germogli di quel disfacimento nella wind city stava iniziando, mantenendo le porte aperte a Louisville. Non so come abbiano fatto le Marche ad avere una voce in capitolo, ma di certo i Klidas hanno di che dire la loro. A tratti furenti e fuori fuoco, come in Shine, ma corroborati da energia ed entusiasmo. Quando i ritmi si spengo (ottimo esempio è quello di Arrival) il sassofono ci spinge verso alla costa, onde sopra i piedi e laggiù un insieme umano, massa che ondeggia in una terra di nessuno salmastra e glaciale, una voce orientale ad ornare ed a chiudere il brano. Poi, con Circular, i toni si fanno più scuri, quasi plumbei, con l’ombra di certa segatura industrial a sporcare l’orbita dei circoli dei Klidas: giri di chitarre, fiati e batterie ad incrociarsi a metà strada, cercando di rischiarare l’atmosfera ma mantenendone lo spessore, che deflagra coerentemente al termine del brano. Lungo tutte le sette tracce del brano i musicisti riescono a tenere alta la tensione, collegandosi con una forma musicale forse desueta ma che viene ridipinta e caratterizzata grazie a mondi sonori differenti. Terminare con The Trees Are In Misery non poteva essere scelta migliore: pennate di chitarre, velocità, spessore e furia, in una mezz’ora abbondante, fertile e senza terraferma.