Joensuu 1685: psichedelia e dissonanze direttamente da Helsinki

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Provenienti dall'affascinante Helsinki, i Joensuu 1685 sono, secondo il modesto parere di chi scrive, una delle più promettenti realtà in ambito post-rock/shoegaze scandinavo. Autori di un ottimo debutto (omonimo, uscito nel 2008 per la finnica Bone Voyage) i Nostri sono un interessante trio capace di mescolare suggestioni zuccherino/tritacarne alla Jesus & Mary Chain con un approccio Sixties sognante e vago. Ecco quindi l'idea di una breve chiacchierata con Risto, nel bel mezzo delle registrazioni per il secondo disco.

SODAPOP: Innanzitutto, quando vi siete formati? Avevate qualche precedente esperienza musicale?
RISTO: Ci siamo formati alla fine del 2006. Mikko e Markus, gli altri due membri del gruppo, sono fratelli, e suonano insieme sin da quando erano piccoli. Avevano questo trio garage-rock del quale sono entrato a far parte in quell'anno. Poco dopo, abbiamo deciso di cambiare l'idea dietro alla nostra musica e la direzione verso cui stavamo andando, rinominando il nostro gruppo e cambiando genere. Personalmente a quel punto non avevo una grande esperienza musicale, ma moltissimo entusiasmo. Avevo suonato in qualche band locale in Östrobothnia (la costa occidentale della Finlandia, con una forte presenza svedesofona, ndr), dove vivevo prima di trasferirmi ad Helsinki ed entrare nel gruppo.

SODAPOP: Che cosa significa il nome Joensuu 1685? Il numero 1685 ha qualche significato particolare?
RISTO: Il cognome di tutti noi è Joensuu. Mikko e Markus per ovvi motivi, essendo fratelli, metre a me è semplicemente capitato di chiamarmi allo stesso modo. Qui in Finlandia non è una cosa molto comune, perciò si è trattato di una coincidenza sufficientemente interessante per essere scelta come nome. In questo modo, inoltre, paghiamo il nostro tributo a tutte le surname-bands della storia del rock. Quanto al numero 1685, apparve in sogno a Mikko, o almeno questo è ciò che lui racconta.

SODAPOP: Vi è attualmente in Finlandia qualcosa di almeno lontanamente definibile "scena musicale"? Ci puoi indicare qualche buona band?
RISTO: Vi è sicuramente la presenza di una o più scene in Finlandia. Tutti i tipi di musica sono rappresentati, non soltanto l'heavy-metal, forse il nostro prodotto più celebre. Penso che il materiale più interessante proveniente dalla Finlandia sia prodotto dalla Fonal Records, focalizzata perlopiù su una sorta di freak-folk, ma non solo. C'è inoltre la Bone Voyage Recordings, che ha pubblicato il nostro album di debutto. Quest'ultima è di proprietà dei 22-Pistepirkko, un fantastico trio rock-punk-electro che ci ha ispirati moltissimo e che è in giro ormai da trent'anni. La Bone Voyage ha un catalogo estremamente interessante, pieno di bands che vale la pena di seguire, ad esempio questo notevole duo artistoide che suona come un Elvis schizoide chiamato Anssi 8000 & Maria Stereo. Devo inoltre menzionare il mio electro-duo preferito, gli Zebra&Snake.

SODAPOP: Qui in Italia molte persone (in particolare ora, data la catastrofica situazione politica che ci sta travolgendo) considerano la Finlandia una sorta di paradiso. Siete d'accordo?
RISTO: Ci fa piacere sapere che ci apprezzate. Bisogna dire che essere nati in Finlandia è come vincere alla lotteria.. Ma, come in ogni paese, vi sono i pro ed i contro.. Uno dei lati negativi è l'acere questi lunghissimi, gelidi e tenebrosi inverni che spesso deprimono la gente sino al suicidio, perciò non vi è molto di paradisiaco.

SODAPOP: Suonerete in Italia (a Milano, di spalla ai Wolf Parade) a maggio. Ci siete già stati? Conoscete qualche band nostrana?
RISTO: Sì, personalmente sono stato a Pisa e Firenze, ma poter tornare nel vostro paese fa sempre piacere. Conosco alcune band italiane come i Goblin, che mi piacciono un sacco. Aprrezzo anche gli Jacula degli anni Settanta. Naturalmente conosco anche artisti come Laura Pausini e Andrea Bocelli, che vengono messi in onda dalle radio commerciali, ma suppongo non siano i prodotti italiani più interessanti.

SODAPOP: I vostri pezzi sono davvero potenti e dirompenti. Vi piace suonare dal vivo?
RISTO: Sì, mi piace parecchio stare su un palco. Naturalmente dipende, a volte puoi essere davvero ispirato e divertirti un sacco; altre non tanto da pensare che non ne valga realmente la pena, ma non mi sono mai sentito davvero così.

SODAPOP: Quali sono le vostre principali influenze, non soltanto musicali?
RISTO: Beh, sono decisamente eclettiche, film, libri, opere d'arte, libri… ma probabilmente la cosa che mi ispira di più è trovare ed ascoltare nuova musica, di ogni tipo e proveniente da qualsiasi posto immaginabile… Realizzare che tutta quella buona musica esista e che la gente tenti sempre di estenderne gli aspetti verso ogni direzione senza limiti è sempre un momento rivelatorio.

SODAPOP: Avete del materiale nuovo da pubblicare?
RISTO: Abbiamo dato alle stampe da poco un 7" contenente la nostra versione del pezzo di Bruce Springsteen I'm On Fire, oltre alla ristampa del nostro album di debutto su vinile. Stiamo anche lavorando al secondo disco, che si intitolerà Östrobothnia. Dovrebbe uscire durante l'autunno.

SODAPOP: OK, è tutto. Prima di salutarci, hai qualcosa da dirci a mò di congedo?
RISTO: Saluti dal paradiso, eh!