Prague – The Great Dark Nothingness (Under My Bed, Eaten By Squirrels, 2015)

La pluridecennale carriera di Alessandro Viccaro giunge con questo album sul bagniasciuga deserto di Jesus & Mary Chain abbandonandosi ad (ideali) correnti shoegaze (ideali nel senso che talvolta bastano semplici sussurri per evocare burrasche) regalandoci un lavoro maturo e ponderato il necessario.

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joensuu1685

Joensuu 1685: psichedelia e dissonanze direttamente da Helsinki

Provenienti dall'affascinante Helsinki, i Joensuu 1685 sono, secondo il modesto parere di chi scrive, una delle più promettenti realtà in ambito post-rock/shoegaze scandinavo. Autori di un ottimo debutto (omonimo, uscito nel 2008 per la finnica Bone Voyage) i Nostri sono un interessante trio capace di mescolare suggestioni zuccherino/tritacarne alla Jesus & Mary Chain con un approccio Sixties sognante e vago. Ecco quindi l'idea di una breve chiacchierata con Risto, nel bel mezzo delle registrazioni per il secondo disco.

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Primal Scream - Beautiful Future

Primal Scream – Beautiful Future (B-Unique , 2008)

Arrivarci, a vedere il futuro rosa! E forse qualcuno la personale quadratura del presente l'ha trovata, tanto da cantarla a conclusione di un ventennio di ricerca. Dove un Beck brancola nel buio per riscrivere se stesso in eterno, qualcuno ha rinvenuto il Graal da cui si sono abbeverati negli ultimi decenni i Rolling Stones. Dopo innumerevoli tentativi, effettuati in modalità trial & error, gli unici dotati di un tale autocompiacimento da sguazzare ed elogiarsi nella loro stessa broda sono sempre e solo i Primal Scream. Immuni alle mode, ormai, riescono ad attraversare ogni registrazione perpetrando la stessa truffa Over & Over, come cantavano i Fleetwood Mac che Gillespie e compagni ripropongono qui con Linda Thompson, ospite alla voce.

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liarsliarsmute2007

Liars – Liars (Mute, 2007)

Liquidare questo quarto album dei Liars come il loro album più pop sarebbe fin troppo facile, però essendo questo quarto album dei Liars il loro album più pop, dove pop sta per accessibile, accattivante, melodico, ruffiano, orecchiabile, direi che non c’è altra strada possibile. Quarto album, di cui il terzo per la Mute, e dei tre pubblicati per detta etichetta sicuramente il più Mute oriented di tutti: wave, decadente, accattivante, orecchiabile eccetera. Produzione ai livelli dei Tv On The Radio, con i quali qui e là condivide qualche similitudine, suoni ottimi, rotondi e pieni. Mi piace perché a tratti lo trovo quasi quasi geniale nel suo genere, che poi non so qual è il suo genere in effetti, ma tant'è.

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