Joe Meno – I Capelli Dei Dannati (Edizioni E/O, 2005)

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A Chicago negli anni ottanta gli adolescenti si dividono tra punk, metallari, cafoni, fighetti… le solite categorie che si ritrovavano pure a Marassi sotto casa mia e che penso ci siano ancora: storie di questo tipo ne abbiamo lette e viste parecchie, pure io avrei sempre voluto scriverne una tutta mia e non è ancora detto che non lo faccia, anneddoti e storie nella mia testa ne ho a pacchi. Ma la differenza tra me e Joe Meno è che lui le storie le sa scrivere davvero: i racconti di questo diciassettenne che ascolta l'heavy metal ma ha una passione per i Misfits e cazzeggia in giro con le sue amiche sono così sinceri e spontanei da aprire il cuore.
Brian, Gretchen, Tony Degan, Mike, Amy Schaffer… I personaggi di questo libro mi resteranno nella testa per un bel po': Joe Meno scrive questa storia adolescenziale con il cuore in mano ed il suo background punk (ha scritto in un sacco di fanzine, tra cui Punk Planet) si vede in ogni pagina; i racconti delle feste, i momenti vuoti, il razzismo tra gruppi di ragazzi, le prime storie sentimentali, i problemi del mondo degli adulti… tutto è molto vivo, semplice e complesso allo stesso tempo. La colonna sonora che scorre tra le pagine è chiaramente molto azzeccata, ma questo è solo un sottofondo del libro, non l'elemento che me lo ha fatto piacere di più: la vitalità, la tenerezza e i sorrisi malinconici che queste pagine sanno dare non sono poca cosa.