Giacomo Sferlazzo – Comu Na Nuci Dintra Un Saccu (Suoni Indelebili, 2023)

Nei 20.2 chilometri di superficie che compongono Lampedusa Giacomo Sferlazzo crea, compone, tesse e testimonia storie senza tempo. Scoperto con il suo Marinmenzu del 2021 e sempre accompagnato nel lato tecnico da Jacopo Andreini, personaggio e musicista che quando si muove sposta gli equilibri e segnala cose belle torna a cantare, del mare, del male, del miele. È una musica elementare quella di Giacomo, perché dagli elementi parte, ne fa parte integrante del suo suono e del suo racconto. Si balla, si gioca, si vive la musica come elemento popolare e di unione, di riflessione e di crescita di gruppo e di comunità. Quindi il vento, l’acqua, le pelli dei tamburi e le corde della chitarra. La voce che si fa roca ed alzandosi di tono raggiunge la costa spagnola, l’amore, le tarantole e quello che sembra un rimpianto od un dolore proprio lì, all’interno del petto, dove non riusciamo ad arrivare e tocca controllare il respiro. Sono racconti, storie che d’un tratto hanno la capacità di farsi universali e di abbracciare anchde le nostre esperienze. Vien voglia di urlare insieme accennando passi di danza Alaccia, dove troviamo una Lampedusa ormai come New York, oppure dividere un bicchiere dopo l’ennesima giornata in cui il lavoro ci spezza la schiena. Ma c’è un mondo intero in questo disco di Giacomo Sferlazzo in cui, come ci dice l’autore: “Mi sono sentito spesso come una noce dentro un sacco, ascoltando il mio suono dall’interno e cercando di far entrare in risonanza le altre voci isolate. Se è vero che da soli è difficile fare tutto è anche vero che qualcuno deve cominciare a vibrare per fare in modo di generare quel rumore necessario al rumore ed all’aggregazione”.
Mi trovo a più di 1800 chilometri da Lampedusa ma riesco a sentire Giacomo e, spero, di riuscire a mandarlo altrove il suo mondo. In un gioco di rotte, segnali, consigli, incontri. Ogni suo disco è segno importante, non facciamo sì che possa passare inosservato.