Exhibit – Folli Rei (Controcanti, 2023)

Gli Exhibit sono una band mantovana. Folli Rei è il debutto discografico, uscito per Controcanti Produzioni. Figli legittimi della tradizione post emo italiana, la produzione è lo-fi e cavernosa, il che rende il tutto particolarmente opprimente e urgente. Il cantato in italiano è un elemento originale per il genere, ma non nuovo, visto l’esempio di band affini come Die Abete e Marnero.
Se possibile, però, la proposta degli Exhibit è ancora più estrema e propensa ad una totale atonalità. Risorgi Lento è un chiaro esempio: la (de)struttura del brano è in continuo cambiamento, le chitarre sono rumorose e indecifrabili, le ritmiche sono ossessive e rombanti. La voce è un ulteriore strumento schizzato e devastato.
I primi tre pezzi non lasciano scampo. Valgono, a mio avviso, l’acquisto della musicassetta su cui è proposto il lavoro. Dopo l’interludio di Fai Cenere, riprende la discesa nell’abisso con Eisoptrofobia.I colpi, senza tregua, sul rullante della batteria scandiscono gli spasmi di un diaframma in preda ad una crisi di panico. La secondo parte del disco è ancora più sfidante ed il senso di aggressiva angoscia cresce colpo dopo colpo. Infatti, sono qui proposti i pezzi più lunghi e “riflessivi”. Nihl esplora linguaggi post-punk minimalismi. All’improvviso siamo picchiati dai trenta secondi de L’H Blue, prima di ritrovarci “cullati” dalle prime note di Fortuita Ecdisi. Questo è il pezzo più lungo e complesso di Folli Rei. A metà brano sembra tutto finito nell’abbandono alla depressione, ma, poi, il nostro cantore riprende energia. Si lancia, dunque, in un’invettiva feroce. La fine è idrofobia pura: loop sonori nervosissimi e senza tregua alcuna.
Folli Rei è un ottimo disco di una band che con tempo, se farà tesoro dei propri malesseri, potrà davvero raccogliere i frutti neri di un’angoscia senza fine.