Eremite – Dragonarius (Taxi Driver, 2013)

Eremite

Esordio genovese con tutte le caratteristiche per accattivarsi gli amanti di ogni declinazione di (post) metal moderno. Le elucubrazioni di Fabio Cuomo/Eremite si addentrano tanto nel black sferzato dalle intemperie quanto nelle cadenze crushing di scuola svedese. Il tutto amalgamato con una teatralità doom che male non fa alla buona confezione e alla vendibilità del prodotto. Parliamo quindi di due lunghe suite dalle strutture complesse ed articolate: viatici simili a flussi di coscienza da dormiveglia. Malesseri rocciosi sempre pronti a scroscianti aperture degne di chi dell’attesa dell’apocalisse ne ha fatto una ragione di vita. Immaginate i Dead Elephant annegati nelle frattaglie degli ultimi Mayhem, ma senza il malvagio cattivo gusto di quest’ultimi ed avrete una vaga idea di quello che gira nella testa di questa one man band. Diciamo che come esordio ci siamo, siamo in bolla, adesso però ci aspettiamo una crescita verso una definitiva personalizzazione di questo già ottimo e prepotente esordio. Non deludere aspettative tanto alte is the reason. Allontanarsi da tutto al fine di annullare la materia e trovare una ragion d’essere.