Davide Tosches – Beside Flows The River (autoproduzione, 2022)

Questo insieme di musiche, ad opera di Davide Tosches, formano la colonna sonora di Besides Flows the River di Marco Leone.
Camminatore e regista il primo, camminatore e musicista il secondo, a fianco il Po.
Un viaggio inizia come un sogno.
Tosches sembra usare suoni e versi come mantici attraverso i quali soffiare con la propria chitarra, in maniera molto terrea e diretta, quasi dando ritmo ai passi dei camminanti. Una marching suite, in mezzo ai passi innevati del Monviso, scendendo sempre più a valle. Si percepisce come i paesaggi, gli stereotipi e gli archetipi da sempre guisino i nostri paesaggi sonori interiori, e di conseguenza quelli condivisi. Le rocce, il muschio, la neve, il panorama aperto. Quella fascia brulla di montagna che così tanto assomiglia ai fasti nudi e schietti del deserto, quel richiamare alle accordature aperte ed ai suoni labili e dilatati. Qui, come già detto, ci sono mantici e correnti, elettriche, d’aria e di suono. Quando intervengono i fiati a tratti ci si sente quasi sovrastati, ma è un secondo. Gli elementi di disturbo sono infatti dosati da farci temere che la natura abbia il sopravvento ma il compito qui è quella di seguire Marco fino alla fine e così anche noi. Immaginiamo i percorsi ed i pericoli, ma anche la gioia e la sorpresa di fronte all’addentrarsi nella natura e siamo con loro(scrivo dopo aver passato la giornata nel bosco a camminare, a tratti trascinando mia figlia in braccio, che qui le cose si prendono sul serio e ci si cala nei personaggi, mica scriviamo dal divano!). Poi arriva Hugo Race ed inizia a raccontarci del suo in My Cocoon. Voce perfetta, calato nella parte, sei dei nostri. Gambe in spalla e via andare, un pezzo dopo l’altro, verso un orizzonte che non raggiungeremo mai ma che godiamo ad immaginare costruendocelo metro dopo metro. Immaginatevi una versione disseccata dei Walkabouts ai quali siano negati microfoni e ci andrete vicini. C’è un forte spirito europeo in questa musica, pur essendo di stampo prettamente americana. Quasi un’epica della sconfitta coloniale, uno spaesamento in un contesto che non è più il nostro ma che proviamo comunque a raccontare. Poi arriva lei, One Minute, una cineseria d’avventura in slow motion tagliata con l’accetta, che butta sale sulla tensione e ci fa prospettare un cambio di gioco inaspettato. Ed infatti poco dopo il nostro si butta nell’horror con One Nightmare dove in effetti qualche brivido scorre sulla schiena. Davide sembra più libero di sperimentare per atmosfere maggiormente diversificate e caratterizzanti, all’interno di un copione che maneggia più che bene.
Che dire quindi di Beside Flows the River? Diciamo che Davide svolge più che bene il commento alle immagini, ed arraffa i risultati migliori quando si fa prendere la mano e si lascia più libero. Continuare così , insistere, che di chilometri da percorrere ce ne sono ed il viaggio è appena iniziato. Portati Ulisse, saranno 4 zampe che verranno comode.