CRP – Beati Voi! (Autoprodotto, 2023)

È uno strumentale groove il manifesto con il quale debutta il Collettivo Rivoluzionario Protosonico: giusto due urla alla vostra droga e suoni da videogames degli anni che furono, fra Atari d’antan.
Il suono rimane spaziale anche avanzando, con una voce salmodiante, sentori anni ’80 e legami fortissimi con quanto successo anni addietro, tanto che a non sapere si tratti di una produzione odierna potrebbero sembrare ritrovamenti Attack Punk 1985-1986. C’è dello sporco medioriente, ferraglia, brutturia industriale, catene e giri ruggenti. Il vociare, la confusione e la massa in Sacco e Vanzetti, dove diserzione ronzante ed anarchici bastardi galleggiano fra gli stridori ed il malessere, poi tutto esplode, in quella che sembra essere cancrena di lamiere. Soviet è una toponomastica gettata dentro ad un vecchio flipper cigolante, le lucine partono quando meno te lo aspetti e le botte delle manate sono percussioni circensi e vetri rotti. Con Fuoco Nero si guadagna in malinconia perdendo però in verve e cattiveria, non bastano infatti i tasti di una macchina da scrivere per sostenere le immagini. Chiude, tra frequenze radio, Questo istinto di ribellione, brano del 2016 scritto in occasione di un incontro con il partigiano Luciano Caselli. Sono sue le parole “…e qui nacque questo istinto di ribellione”, che ben si sposa con il concetto che CRP porta avanti per tutto il disco.