Cindy – Why Not Now? (Tough Love, 2023)

Prendete un barattolo di doppia panna (consiglio quella della Gruyère ma sono di parte, lo ammetto), immergetevi le Marine Girls, due dosi di melanconia, qualche goccia di languore, un gusto strepitoso per grafiche ed immagini ed avrete Cindy. Progetto che credo fiero di essere solo il 57esimo di una fil di nomi identici su Discogs ma di risaltare grazie alla sua sotanza. Giunti al quarto disco e guidato con mano ferma da Karina Gill (già attiva come Flowertown in compagnia di Tony Jay) si esprimono in un minore dinoccolato, fra maracas scariche di grani, chitarre ovattate ed una staticità che risalta talmente anche solo all’ascolto da sembrare movimento. A tratti il ronzio acquisto un suo essere ipnotico che tutto trascende, portandoci via sulle braccia di angeli come in A trumpet on the Hillside che mi riporta alla mente una versione esangue degli American Analog Set. La voce è talmente delicata e vicina da sembrare sul punto di spezzarsi da un momento all’altro, spingendoci automaticamente ad avvicinarci, per non perderne nemmeno una sfumatura, facendoci entrare in un focolare intimo e personale. Leggo che Karina trovò la sua prima chitarra nella cantina di una casa dove si era appena trasferita, ed appariva mummifiata nel nastro isolante. Tolto questo nastro la loro unione risultò din troppo evidente. Oggi siamo ancora qui a celebrarne le gesta, Et Surtout, a prenderci il tempo per abbassare i nostri bioritmi entrando nei circoli viziosi dei Cindy, finendone l’intero barattolo.