Cernichov – S/T (Cathedral Transmission, 2020)

Cernichov nasce sull’asse Milano-Bruxelles dalla collaborazione fra Marco Mazzucchelli e l’americano, trapiantato nella capitale belga, David Gutman (Tropic of Coldness, Drawing Virtual Gardens) e si propone, in questo primo lavoro, un obiettivo ambizioso: esplorare il suono del fallimento della società moderna. È un argomento che già incontrammo anni fa in occasione dell’esordio del sodalizio Deison/Mingle, ma che evidentemente non passa di moda, anzi, trova sempre nuove condizioni che lo giustifichino e attualizzino. In un caso come questo parlare di dark ambient è quasi d’obbligo e non insensato, ma rischia di risultare un po’ fuorviante: qui la creazione di musica dilatata e a tinte fosche non sembra essere una scelta stilistica presa a tavolino quanto piuttosto il risultato di un’operazione di sublimazione in cui i musicisti filtrano e trasformano in suono il carattere dell’ambiente in cui sono immersi. Così, dopo che Years-Failure ci ha introdotti fra piacevoli landscape, sebbene attraversati da ventate che suonano come oscuri presagi, УВБ-76 ci butta in faccia tutta l’incomunicabilità di misteriose radiofrequenze, suoni pulsanti e voci uscite da nebbie livide che, stratificandosi, finiscono per occupare quasi l’intero spettro sonoro: la melodia è ormai un vago ricordo, capace solo di evocare paesaggi malinconici continuamente minacciati dal rumore (Utopia). È però la gigantesca macchina industriale di Dissipated Poets a rappresentare la summa del lavoro: fra noise pulsante, voci di synth spettrali che aleggiano e si perdono in profondità, battiti e suoni metallici mesmerizzati, trasmette alle viscere il senso di un’apocalisse già consumato; la conclusiva Vrykolakas non può che ribadire quanto già ascoltato. È forse il caso, per dischi come questo, di rispolverare la nozione di isolazionismo, a patto che si intenda quello di Cernichov come un isolamento non imposto dalle circostante ma cercato come punto d’osservazione privilegiato. Non un ascolto piacevole nel senso comune del termine, ma certamente coinvolgente e, a suo modo, illuminante.