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Harold Nono – To The River Lounge (Bearsuite, 2007)

A quanto pare questo disco è uscito qualche tempo fa, ma l'etichetta al tempo dell'uscita era sprovvista di soldi e quindi non ha fatto girare molto il lavoro di questo musicista scozzese. Non so se in Scozia abbiano del buon vino e per di più essendo io astemio mi sarebbe comunque indifferente, resta che Harold Nono nel prendere polvere sugli scaffali della Bearsuit records è invecchiato bene.

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Miss Massive Snowflake – Queen’s Headache (Northpole, 2008)

Proprio di recente ho avuto il grande piacere di ascoltarmi in anteprima l'ultimo Rollerball e per l'ennesima volta mi sono domandato come mai dopo tutti questi anni, svariati tour ed una serie di dischi davvero belli siano sempre stati presi sottogamba. Miss Massive Snowflake altri non è che Shane De Leon, un Rollerball storico che si è dato alla carriera solista. Venendo da Portland (oltre a Rollerball dirò solo Jackie O' Motherfucker) il suo disco è intriso di fricchettonate assortite ma nonostante ciò e nonostante l'atmosfera più o meno acida di tutto il cd, direi che si tratti di un disco di canzoni e per di più molto orecchiabili, a tratti strane, ma orecchiabili.

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Three Second Kiss – Long Distance (Africantape, 2008)

Formazione nuova, vita nuova, ma pur sempre vecchi Three Second Kiss, sia nel bene che nel male. Il gruppo non credo abbia bisogno di presentazioni ma se proprio servisse: partirei col dire che insieme agli Uzeda sono stati la punta dell'iceberg della stagione d'oro del post/math-rock italiano e per quel che mi riguarda c'è stato un tempo in cui se la sono giocata alla pari con parecchi americani famosi…anzi quello a dire il vero lo fanno ancora egregiamente, anche se con qualche riserva.

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Bobby Soul – Draghi Rossi & Buchi Neri (Autoprodotto, 2007)

Strana compilation questa, nel senso che di solito i remix seguono gli album veri e propri, ma raramente, come in questo caso, li anticipano. Il lavoro infatti è una summa di interpretazioni, collaborazioni ed astrazioni che Bobby ha collezionato in questi ultimi anni. Questo principalmente rende visibili due aspetti: una parziale spersonalizzazione del prodotto che naviga tra vibrazioni deep house, jingle familiari ed ispirazioni di vecchio e nuovo "trallamuffin", ma allo stesso tempo slancia le potenzialità del disco nell'adescamento di vari tipi di pubblico, sempre e comunque in ambito godibilmente danzereccio.

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