Esaltante tecno crust di matrice Tragedy per questo quintetto alessandrino. Drammatici passaggi velati di malinconia che rendono i tre pezzi sulfurei, ricchi di pathos, ma addizionati anche di quella sguaiata furia (soprattutto nella voce) che il Trono Scuro ha timbrato ormai da tempo nell’estremo nord. Non solo hardcore nuova scuola quindi, ma anche un’ ispirazione Black, non tanto nel suono o nella struttura delle stesse canzoni quanto, invece, negli svariati inserti di chitarra o in quei break che chiariscono ulteriormente le tendenze e le malevole ispirazioni della band. Nelle fila milita infatti Guido Bisa, autentico enfant prodige del sulfureo basso piemonte: tralasciando il suo già consolidato ed affermato lavoro pittorico, va segnalato, per l’appunto, per le sue collaborazioni nelle file dei Larva, Corpo Parassita ed Eyeless (purtroppo quasi defunti, mi dicono), tutti sempre alessandrini. Attendiamo quindi fiduciosi i Bhopal sulla lunga distanza. Con un esordio tanto promettente sarebbe un vero peccato perderli per strada.