Billy Torello – Il Passato Ha Gli Zoccoli (Fumaio/Il Verso del Cinghiale/Spettro, 2014)

Avevo considerato Ultime Notizie Dalla Tartaruga, il precedente lavoro di Billy Torello (al secolo Angelo Bignamini di The Great Saunites e Lucifer Big Band) un semplice divertissement, per quanto molto ben fatto: nulla di più sbagliato. O almeno, con questo nuovo lavoro il progetto assume un respiro molto più ampio, sebbene rimanga come costante, per fortuna, un rigore che marca una totale distanza dall’indie folk ruffiano e di maniera, a parte forse per la copertina vagamento emo.
Stavolta John Fahey, che nel precedente capitolo era apertamente tributato, è un fantasma sullo sfondo, ma garantisce comunque la bontà di un disco che sposa le forme di un blues d’anteguerra trasportandolo nella Lombardia pre-moderna e dove il finger picking viene messo al servizio della narrazione, sebbene tutti i brani tranne uno siano strumentali. È la suggestione dei titoli associati alla musica a farci scorrere davanti agli occhi dei piccoli film, alcuni divertenti, altri più riflessivi, come ben illustrato dalla doppietta iniziale, dove a una brillante Sulla Costruzione Del Ponte Sull’Adda segue una Notturno che, nel suo scuro intimismo, tiene pienamente fede al titolo. Proprio questo alternarsi di umori attraversa tutto l’album e lo rende estremamente vivo e gradevole, specie nella parte centrale dove a una La Natura Del Ciclismo con andatura da passista si affianca il pezzo eponimo, psych folk sciamanico e sognante con formazione allargata alla bella voce di Stefania Fasoli e alle percussioni di Luigi Zanoni (che ritroviamo anche altrove). Il Passato Ha Gli Zoccoli da un lato conferma quanto di buono si era ascoltato in precedenza, dall’altro sorprende aprendo nuove strade: staremo a vedere dove ci porteranno.