Anna Aaron – Gummy (Hummus, 2022 )

Anna Aaron è il nom de plume di Cécile Meyer, artista basilese 37enne che con Gummy porta a casa il suo sesto album (quinto da solista, l’anno scorso collaborò con Bernard Trontin, batterista degli Young Gods per Moonwaves…) trasportandoci in un mood freddo, quasi ghiacciato ma efficacemente espressivo. Il respiro è quasi fiabesco, con piccole note che vanno a dare corpo ad una bellissima voce, espressiva e nordica. I beats sono spesso in primo piano e caratterizzanti, con un contorno di textures ed effetti che vanno a colorare delle vere e proprie aurore sulle spalle di Anna. A tratti si sentono diverse influenze, indiane o mediorientali, come se però fossero disseccate e messe a servizio di un immaginario e di un suono che rimane glaciale e distante. In Golden Boy c’è un contatto, quasi un avvicinamento in una salsa pop, con una vocalità che si riveste di anni ’60 carnali e decisi, puntellati però da una sottile linea blu.
Anna descrive Gummy come il suo primo lavoro in cui si sia presa la completa responsabilità a livello creativo e di fatto ascoltandone le tracce ci sentiamo presi per mano dall’autrice all’interno delle vie che potrebbero permeare la sua visione. Il percorso in Gummy può essere trascinante, i flash colorati di Double Life, lo sci-fi rabbioso di Sleeper, il grande mutamento di Birthday, che parte semiacustico e si acuisce di suoni provenienti da una sala giochi ’80 per diventare toy music prima e poi treno da sala giochi anni ’80. Quando il tono si fa soffuso l’aura invernale torna a farsi sentire prepotente, l’eleganza la fa da padrona e ti trascina via con se. Al finale la title track, ovvero come unire ritmi caraibici, polifonie, ambienti natalizi e suoni sintetici in meno di 3 minuti e mezzo. Folle, folle brano, nel quale l’urlo di Anna a metà giro sembra troppo contenuto. Roba da trenino senza potersi fermare, Gummy ed Anna Aaron sono stati due fulmini a ciel sereno, andrò dirtto per dritto a scoprirne il passato, sperando che nel futuo possa spingere ancora più a fondo i pedali e sfasciare tuto completamento. Chi ama Grace Jones, Frozen, le nuvole calde di fiato e le unghie lunghe amerà questo disco. Chi non lo farà mente o non l’ha ascoltato attentamente.