Logoplasm & Punck – Drunk Upon The Holy Mountain (Setola Di Maiale, 2008)

Se Enrico Ruggeri "è stato punk prima di te" i Logoplasm e Punck sono stati field-recording prima di parecchia gente, i primi hanno gestito un'etichetta misconosciuta di importanza capitale per l’evoluzione di certi generi in Italia, la S'agita (oggi reincarnata nella Kosmik Elk Mind http://kosmikelkmind.110mb.com/), e Punck gestisce la net-label Contrl+Alt+Canc. Oltre alle label, messi insieme annoverano una corposa discografia fra cd e cdr stampati per label italiane ed estere fra lo sconosciuto e l'etichetta di culto. Questo disco a traccia unica accasato su Setola Di Maiale a differenza di altre collaborazioni unisce le caratteristiche salienti di entrambi, il che significa per chi non li avesse mai sentiti che da una base di field-recording (ripuliti ma lasciati molto al naturale) vanno sovrapponendosi e esondando mugugnii, drones sibili elettronici e gorgoglii di cui è difficile intuire se si tratti di suoni lavorati o di arrangiamenti fatti con il laptop. Il fatto che molte field-recordings non siano state lavorate credo sia dovuto alla scelta conscia di molti "vecchi" del genere nel considerarli alla strega di diario sonoro, in pratica un'istantanea sonora che pietrifica un momento nell'ambra come le mosche giunte fino a noi da ere geologiche remote. La traccia unica prende il via dalle field-recordings ma nello scorrere dei minuti si ammorbidisce lasciando molto spazio alla melodia man mano che ci si avvicina al cuore del pezzo. Certo le melodie non sono certo solari e l'effetto è quello di un bombardone narcotico com'è giusto che sia un disco del genere, ma resta che oltre ad essere molto ben disegnata si sviluppa in modo paziente, da un certo punto di vista ciò ricorda che Zanni, Lovreglio ed Ippoliti sono più "old school dei Growing Concern, lo sai, ancora più di un film con Rocco e Selen!" (come cantava qualcuno). Il fatto è che in realtà un taglio di tipo tradizionale nella forma del disco c'è davvero, ma più per lo sviluppo che per i suoni che sono tutto fuorchè datati. Gran bel lavoro, gli estimatori di entrambi non rimarranno delusi.