Black Eagle Child – Poland (Sturmundrugs, 2010)

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Nuove uscite per la Sturmundrugs il cui nome può essere chiaramente ridotto a Sud, lo sottolineo perché mostra la facciata di un meridione che oltre a non trovarsi per nulla arretrato, produce lavori tanto semplici quanto belli. Se dietro alla label pugliese troviamo quello stesso Donato Epiro che stampa su label americane ma che qui non è ancora molto conosciuto, dietro Black Eagle Child troviamo Michael Jantz, fra i due musicisti non c'è nessun particolare link se non quello del fatto che in un certo senso suonano entrambi musica folk, nel primo caso si tratta di free-folk in questo di musica acustica molto tradizionale.
Su Poland fondamentalmente potrete trovare una chitarra acustica che fa da protagonista e che arpeggia in modo melodico dall'inizio alla fine, a volte si colora con una fisarmonica, altre volte con alcune field-recordings e poi armoniche a bocca, campionamenti e quant'altro. Tutto il lavoro, pur essendo decisamente virato all'insegna della semplicità si fa ascoltare e riascoltare proprio per la capacità di Jantz di intessere dei pezzi che stanno in piedi da soli. In più di una canzone ho trovato un retrogusto psichedelico che garantisce un po' il marchio di fabbrica dell'etichetta pugliese. Mi ha fatto navigare nella vasca da bagno, spingendomi ben oltre le maioliche anni '80, ultimo residuato del gusto trash di mia nonna Jole.