WOW – Falene (Maple Death, 2021)

Gli WOW, dacché li conosco e li ascolto, sono stati sempre portatori di due principi, stile ed eleganza. Progetto che in 6 anni è riuscito a cesellare delle piccole perle pop anni ’60, sempre più intense, luminose, lisce. Dopo l’esordio con Rock Duro (che mi manca, me tapino) il trittico Amore, Millanta Tamanta Come La Notte (rispettivamente 2014, 2016 e 2019) li hanno elevati al top della gamma nel loro campo, quello delle icone pop trasportate 60 anni nel futuro a causa di un guasto spazio-temporale. Con il nuovo Falene, 10″ LP e cassetta in uscita per la sempre attenta Maple Death Records torniamo in quel mondo sudicio fumoso ed elegante, Anticoda è l’attacco, frequenze e ronzii che vanno e vengono, fiati, flauti che sibilano di una Cina desolata e fredda, come un Eastern fuori stagione, a lanciare una tensione che non si scioglie sostenuta dall’Onde Martenot di Julie Normal. Falene, forse una delle loro canzoni più belle, insieme a partirai (a detta di Jonathan Clancy, boss dell’etichetta, musicista e persona di ottimo gusto) è avvolgente, calda ed ipnotica, con una China salmodiante e dinoccolata, per 9 minuti che sembrano una discesa agli inferi di un night club dal quale non si uscirà mai. Il pathos è palpabile, il sax di Gianlorenzo Nardi a lanciare strali che vibrano e scaldano il cuore, un finale che rimane e nasce, trasformandosi in una Coda che trasuda condensa e zanzare fino a spegnersi quesi le fosse stata levata la spina. Tropicantesimo malmena trasfigurando una Occhi di serpente riducendola a brandelli lacrimevoli e ritmati fino a farne rimanere solo un cuore pulsante tra i cinguettii degli uccellini, gli scarichi dell’acqua e di una città che se ne va, lasciando le spoglia in balìa degli elementi. Chiude Partirai, pezzo perfettamente pop nella forma scollacciata e nella voce di Leo Non, tra fiati che si fanno la guerra e corpi sudati che si urtano e si strusciano. Musica che fa sangue, letteralmente, un giro dopo l’altro, tra sesso e morte.
Una graditissima conferma, un’eterna sorpresa…wow!