Gli WOW, dacché li conosco e li ascolto, sono stati sempre portatori di due principi, stile ed eleganza. Progetto che in 6 anni è riuscito a cesellare delle piccole perle pop anni ’60, sempre più intense, luminose, lisce. Dopo l’esordio con Rock Duro (che mi manca, me tapino) il trittico Amore, Millanta Tamanta e Come La Notte (rispettivamente 2014, 2016 e 2019) li hanno elevati al top della gamma nel loro campo, quello delle icone pop trasportate 60 anni nel futuro a causa di un guasto spazio-temporale. Con il nuovo Falene, 10″ LP e cassetta in uscita per la sempre attenta Maple Death Records torniamo in quel mondo sudicio fumoso ed elegante, Anticoda è l’attacco, frequenze e ronzii che vanno e vengono, fiati, flauti che sibilano di una Cina desolata e fredda, come un Eastern fuori stagione, a lanciare una tensione che non si scioglie sostenuta dall’Onde Martenot di Julie Normal. Falene, forse una delle loro canzoni più belle, insieme a partirai (a detta di Jonathan Clancy, boss dell’etichetta, musicista e persona di ottimo gusto) è avvolgente, calda ed ipnotica, con una China salmodiante e dinoccolata, per 9 minuti che sembrano una discesa agli inferi di un night club dal quale non si uscirà mai. Il pathos è palpabile, il sax di Gianlorenzo Nardi a lanciare strali che vibrano e scaldano il cuore, un finale che rimane e nasce, trasformandosi in una Coda che trasuda condensa e zanzare fino a spegnersi quesi le fosse stata levata la spina. Tropicantesimo malmena trasfigurando una Occhi di serpente riducendola a brandelli lacrimevoli e ritmati fino a farne rimanere solo un cuore pulsante tra i cinguettii degli uccellini, gli scarichi dell’acqua e di una città che se ne va, lasciando le spoglia in balìa degli elementi. Chiude Partirai, pezzo perfettamente pop nella forma scollacciata e nella voce di Leo Non, tra fiati che si fanno la guerra e corpi sudati che si urtano e si strusciano. Musica che fa sangue, letteralmente, un giro dopo l’altro, tra sesso e morte.
Una graditissima conferma, un’eterna sorpresa…wow!
WOW – Falene (Maple Death, 2021)
