Whiting Tennis – Three Leaf Clover (Tarnished, 2007)

whitingtennis

Non so se c'è qualcuno tra di voi che sia come me. Nel caso mi capirete e capirete questa recensione. Per gli altri, cercate di capirci, siamo iperattivi. La necessità di vedere progetti in piedi belli e finiti, cosa fatta capo ha, spesso mi porta sbrigativamente a pressare per chiudere i discorsi e le azioni senza eccessivi indugi.
Forse è una sorta di malsano collezionismo, quello delle cose fatte. Forse è solo una forma di amatorialità e dilettantismo. Forse è solo la paura di essere o diventare un puntiglioso e metodico maniaco ossessivo, di quelli che cercano di progettare le viti dei cessi nei piani urbanistici. Sia come sia, se ci credete, pare che questo disco dell'artista contemporaneo Whiting Tennis sia un demo.
Immagino la vita di un artista come fatta da grandi momenti di libertà e tanto, tanto, tempo libero. Perchè non metter su un gruppo allora? Viste alcune delle opere, assai materiche, del soggetto in questione e ascoltato questo disco, mi rendo conto che il giovane ha delle potenzialità espresse, assai prossime ai campi e all'agricoltura, se non altro come immaginario. Mi si diceva che in America cantautori come questi crescono sugli alberi. Un'accorta e minimale produzione rurale, i barn sullo sfondo, l'odore del legno. Oh, che dire, il disco c'è, le canzoni pure. Il vocino da Neil Young educato è impostato e arriva al limite del plagio su The Golden Spike e in Louisiana Donut Counter Man. Steel guitar a manetta su chitarre acustiche. Probabilmente avrebbe potuto impiegare meglio il tempo e lavorare di più per discostarsi dalle sue tradizioni, visto anche il suo spessore artistico. Quanto meno avrebbe dovuto riprendere questi brani e provare a decostruirli un po' in studio, come fa con le sue opere. Così come sono hanno la sufficienza, ma solo per il materiale in sè, non certo per la forma, così scontata. Harvest ha più di trent'anni: spero ardentemente che il folk americano continui a muoversi oltre e non vi si arrocchi più come mera giustificazione di compiutezza.