Ancora un disco Floating Forest, ancora Davide Merlino, ancora in duo, ma stavolta accompagnato da Pasquale Murra, anch’egli vibrafonista. Si conferma anche, non avrebbe potuto essere altrimenti, lo spirito della musica dell’etichetta, sebbene con forme sempre nuove.
È il caso, prima di parlare della musica dei Vibraphonic, spendere qualche parola per i bei packaging che caratterizzano l’etichetta, anche loro sempre uguali eppure sempre diversi: una confezione in carta ruvida (verde in questo caso) che, abilmente piegata, avvolge e chiude il CD senza bisogno di clip o altro, un disegno a stampa monocroma sul fronte, essenziali ed esaurienti note all’interno. È il perfetto corollario visivo a quanto propone la musica, semplice ma mai banale, dove i due strumenti si destreggiano con grazia fra ritmi e melodie, mettendo in scena brani che suggeriscono racconti di giochi infantili, ma anche sguardi adulti verso luoghi lontani, se è vero che più volte mi sembrano riecheggiare atmosfere estremorientali che sfociano in visioni modernissime, come nella splendida Space Frogs, a tratti un saggio di techno acustica di magistrale fattura. Altrove è invece bello perdersi nelle atmosfere oniriche che i due musicisti sanno evocare o nella giungla dub del remix (opera di Bienoise) di Catch The Mouse, segno di quanto gli artisti che ruotano intorno alla Floating Forest non si pongano limiti di sorta: musica libera che libera.