Uochi Toki – Libro Audio (La Tempesta, 2009)

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Dopo una serie di lavori su Burp Publications e Wallace Records, Libro Audio, quinto disco di Uochi Toki, inaugura la collaborazione del gruppo con La Tempesta Dischi (nel catalogo dell’etichetta anche Altro, Moltheni, Il Teatro Degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, per citare i più noti). Senza perdersi in confronti con la produzione precedente, il disco in questione appare decisamente più a fuoco ed efficace di quanto mi era capitato di ascoltare in passato, un vero salto di qualità. Da una parte il flusso pressoché ininterrotto di parole se dapprima intimidisce, finisce col rivelarsi ad ogni ascolto sempre più interessante. Non appena si riesce ad entrare nelle storie che un Napo praticamente in apnea declama senza dare un attimo di tregua a chi ascolta, non si può non apprezzarne la retorica, "arte del dire", l’ironia e il cinismo. Un mondo, quello delineato dai dodici brani/racconto, forse un tantino autocelebrativo (per via di un certo atteggiamento "io contro tutti” e "io sono più furbo di te" che traspare in certi passaggi), ma sicuramente vivo e non esente da picchi di genialità. Dall’altra parte le basi elettroniche create da Rico, che alle mie orecchie suonano come una miscela di certa elettronica di marca Mego, tracce di electro (e qui chissà perché all’improvviso penso a Mr Oizo!) e hip hop zona EL-P, risultano affilate, scarne, essenziali ed allo stesso tempo tese come un fascio di nervi. Anzi, viene da dire che la qualità è così buona che sicuramente anche prese da sole avrebbero il loro senso. Prova ne è che, se invece di concentrarsi nell’ascolto dei racconti, si presta l’orecchio a quello che si muove sotto, si entra in contatto con una materia in continua ebollizione, campionamenti di chitarre, rumorismi vari, parti più atmosferiche, ritmiche mai banali: un lavoro di cesello non indifferente e un gusto nella scelta dei suoni, e delle soluzioni sonore, che impressiona. Detto ciò, sicuramente la simbiosi basi/voce, l’equilibrio che si instaura tra le due parti, è determinante per la riuscita del disco (la tensione sale grazie alla musica, l’angoscia grazie alle parole), e malgrado 58 minuti ascoltati tutti di un fiato non siano pochi, Libro Audio è da ascoltare senza trascurare una parola, pena perdersi il senso completo del lavoro. Certo, tutto ciò richiede un notevole livello di attenzione che forse non tutti sono disposti a prestare, ma è questo il pregio del disco: senza facili scorciatoie, tutto si riduce all’essenza delle parole e alla forza della musica. Un gran bel disco, veramente.