Magik With Tears e Lisca Records: nuove etichette per nuovi rumori

Giovani label… e vecchie conoscenze. Non che si tratti di un fenomeno solo italiano, ma resta che a volte scava scava quello che si trova in certi gruppi o in certe etichette è quel tizio che suonava in quel gruppo o in quell’altro. Tutto sommato nulla di strano, in fin dei conti se Steve Aoki e i Bloody Beatroots possono vantare un passato da giro hardcore, è altrettanto vero che Philippe Petit faceva uscire dischi noise di tutto rispetto o che KK Null era – ed è uno dei redivivi – Zenigeva. Cercando di dimenticare questo preambolo che sa di polvere, vecchie glorie, attaccamento al circuito, passione e “ragazzini imperituri”, partirei dalla Magik With Tears dietro alla quale si nasconde un personaggio per nulla secondario come Simon Balestrazzi.

Magik With Tears e Lisca Records: nuove etichette per nuovi rumori Read More

Balestrazzi, Eastley, Olla, Z’EV – Floating Signal (TiConZero, 2009)

Andando oltre le decine di migliaia di speculazioni che si possono fare sulla musica sperimentale, le performance e sull'improvvisazione, in generale esse soffrono di due principali difetti: risultare onanistiche allo sfinimento, facendo sì che qualche buona intuizione si perda in un discorso auto-referenziale, oppure può succedere che la ricerca di darsi un tono ed un rigore (spesso innaturale) renda il tutto poco espressivo, portando a lavori di una noia mortale. Per fortuna Floating Signal, collaborazione fra Simon Balestrazzi (già Kirlian Camera), Max Eastley, Alessandro Olla e Z'EV non appartiene a nessuna delle due categorie, infatti queste tracce da performance fra post-industriale e contemporanea vanno a segno, sono interessanti ma allo stesso tempo non annoiano a morte chi le ascolta, anzi.

Balestrazzi, Eastley, Olla, Z’EV – Floating Signal (TiConZero, 2009) Read More
ristampe_italiche

Il buio ai margini di Drive-In: il ritorno degli ’80s italiani.

"Siamo arrivati così ai tanto vituperati Eighties, per l'inevitabile "revival" dei quali bisognerà forse attendere il giro di boa del millennio".
Così scriveva Federico Guglielmi in un articolo sul "rock italiano" su un inserto speciale di "Rumore" dedicato al crescente mercato delle ristampe in cd: nonostante già all'epoca fosse più o meno una giungla che vedeva già alcuni generi (due esempi non casuali: il garage e il reggae) incontrollabili e impossibili da seguire al 100%, dubito fortemente che lui e gli altri giornalisti coinvolti avessero una vaga idea di cosa sarebbe diventata quella fetta di mercato negli anni successivi…

Il buio ai margini di Drive-In: il ritorno degli ’80s italiani. Read More