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Seaside Postcards – Hope And Faith (Autoprodotto, 2012)

E di nuovo la formula ‘Meglio tardi che mai’, dettata da impegni e rompimenti irrinunciabili vari, mi porta a parlare di un lavoro uscito già qualche mese fa. Si tratta dell’ep di un gruppo italiano. Il secondo per l’esattezza, prodotto a un anno di distanza dall’esordio di questi quattro pesaresi che dicono di averne passate di ogni prima di approdare alla definitiva line up che ha dato loro la Speranza e la Fede – nome del neonato ep – di produrre qualcosa di valido. La Carità – almeno a livello di concezione oggi diffusa – decisamente non serve, visto che i cinque pezzi qui presenti centrano ottimamente il target.

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Ocean Music

Ocean Music

O del perdersi e ritrovarsi quando passano le glaciazioni e le ere si consumano come noccioline al circo.
Era il 2003, come dire tanto tempo fa. Internet, si beh ok, lo usavamo. Ma era diverso. Come dire poco sfruttato, elitario, un po' snobby. Ma non piangiamo sul latte versato. Sapete com'era, no? I vostri fratelli più grandi ve ne avranno parlato. Era il 2003 e non ricordo per quale incrocio riuscimmo a portare Paolo di Komakino, una delle migliori fanzine a cavallo del millennio in Italia e uno dei migliori portali oggi per aprirsi il cervello a input buoni, a suonare a Genova. Paolo all'epoca interagiva con Christy Brewster in un duo che si mandava le registrazioni a mezzo posta e implementando i suoni, allora così demodè, della chitarra shoegaze del laziale alle sviolinate e alle voci eteree della scozzese. Con loro, stipati in macchina, un coadiuvatore a sei corde di provenienza mediterranea e un magrolino personaggio francese. Christophe si presentò come il label owner della Ocean, l'etichetta francese che avrebbe di lì a poco editato il disco.

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Death By Kite – S/T (Quatermain, 2007)

Il noise rock, alla fin fine, vive di stereotipi ben indossati. Quel senso di immane urgenza, la bassista cantante, la batteria secca, figlia dei ritmi del postpunk, i chitarroni aperti che si pigliano a schiaffazzi con i riff più trattenuti delle strofe, i controcanti maschili, il coro cantabile checché più o meno troppo ruvida sia la base. Probabilmente è questo quello che ce lo fa preferire alle blandezze sanremesi o da Top Of The Pops dei melensi rockeur d'antan, rispondenti anch'essi agli stampini del relativo mercato.

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